Ecco le caratteristiche essenziali per poter presentare la domanda per il Reddito di Emergenza, bonus previsto per coloro che non hanno una posizione lavorativa stabile
Tra le misure varate dal Governo nel nuovo Decreto Rilancio c’è anche il Reddito di Emergenza. Si tratta di un provvedimento molto atteso e include le categorie che fino ad ora sono rimaste fuori dall’erogazione di qualsiasi genere di sussidio durante la fase critica dovuta alla pandemia. Dunque, l’ammortizzatore sociale andrà ad abbracciare le famiglie che non hanno reddito e che ne hanno uno non proprio consono per soddisfare quanto meno i bisogni necessari.
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Reddito di Emergenza, requisiti d’accesso
In base a quanto previsto dal Dpcm i requisiti basilari ed indispensabili per accedere al Rem sono i seguenti:
- avere un reddito ISEE che non superi i 15mila euro;
- non aver incassato negli ultimi due mesi redditi al di sopra della cifra prevista dal beneficio;
- non possedere un patrimonio mobiliare superiore a 10000 euro (2000 euro in caso di nucleo familiare cospicuo);
- non essere titolari di altre misure di sostegno previste per l’emergenza Covid-19 e del Reddito di Cittadinanza.
Avrà la durata di due mesi essendo un contribuito atto a far fronte al particolare periodo storico caratterizzato dalla presenza del coronavirus. Può variare da un minimo di 400 euro ad un massimo di 800 euro mensili a seconda sei componenti della famiglia e dei figli a carico. Quindi, chi otterrà “la massima“, si ritroverà con 1600 euro a disposizione, che di questi tempi assumono un’importanza ancor maggiore. In totale si stima che saranno circa 2 milioni e mezzo le persone a cui sarà erogato.
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Domanda Rem: come, quando e a chi presentarla
Una volta riscontrati i requisiti, la fase successiva è la presentazione della domanda. Il primo fattore importante da sapere, è che sarà l’Inps curare il processo di richiesta e di erogazione. Sarà predisposto un apposito modulo da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, che dovrà essere trasmesso o in via telematica o in alternativa attraverso un Caf.
Passando ai termini entro cui bisogna avanzare la propria richiesta, c’è tempo fino al termine di giugno 2020. Insomma, nessuna fretta, c’è tempo e modo per informarsi bene e capire se lo si può richiedere o meno. Una prassi fondamentale per evitare di incorrere in spiacevoli sanzioni.
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