Muore di coronavirus a soli 54 anni, a Bellusco, Ma il suo cuore continua a battere nell’azienda in cui lavorava.
In un’Italia provata dal coronavirus e, perchè no, dalle divisioni anche profonde tra politici e cittadini, c’è un’azienda che, seppure in oggettiva difficoltà per colpa del Covid, ha compiuto un gesto che andrebbe annoverato tra i più nobili dell’era pandemica.
Erminio Misani era un uomo che ha lasciato il segno a Bellusco, cittadina di 7 mila abitanti nella Brianza. Era conosciuto da tutti, per la sua generosità e il grande amore verso la famiglia: nessun clamore ma una vita costruita con l’impegno giorno dopo giorno e insieme con la moglie Michela, per assicurare un futuro ai tre figli.
La tragedia, però, era dietro l’angolo.
54 anni, il coronavirus se lo porta via
Avevano deciso di comune accordo, Erminio e la moglie: lei sarebbe restata a casa, a crescere i loro figli, lui avrebbe mantenuto la famiglia, grazie ad un lavoro in una storica azienda tessile del paese, la Lei Tsu, della famiglia Terragni.
A fine marzo però, il sogno è precipitato: Erminio Misani si è sentito male, è stato ricoverato e in poche ore il Covid 19 lo ha ucciso. Michela è rimasta sola, con i tre figli, e un dramma emotivo ed economico da affrontare, senza un lavoro a 50 anni.
«Ho telefonato ad uno dei titolari della Lei Tsu, Benedetto Terragni – ha raccontato Michela – perché era doveroso avvisarlo. Erminio lavorava da loro da 30 anni, per lui era come una seconda famiglia».
Il titolare dell’azienda ha mandato un WhatsApp sul gruppo di famiglia per annunciare la morte di Erminio. Poi si sono dati appuntamento in videochiamata e in pochi minuti hanno deciso: «Assumeremo la moglie di Erminio».
E così è stato, il giorno dopo il padre di Benedetto, Marco, con cui Erminio aveva lavorato per anni, ha chiamato Michela e gliel’ha detto:
«C’è un posto per te in azienda, Michela. Puoi iniziare quando te la senti».
Il miracolo di Erminio
Michela inizierà a lavorare il primo giugno, nel ricordo profondo del marito. «Quando l’ho sentito sono rimasta senza parole – ha raccontato. Sono stati giorni tremendi, mi sembrava che tutto mi fosse crollato addosso, e questo gesto è di un’umanità immensa, che ci aiuta concretamente». Benedetto Terragni si stupisce che la notizia faccia così tanto clamore: «Erminio è stato con noi per anni, ha aiutato l’azienda a crescere, anche per noi è stata una perdita tragica. Assumere Michela è stato un gesto per ricordarlo degnamente e per aiutare coi fatti la sua famiglia». Per il sindaco del paese, Mauro Colombo, è «la conseguenza naturale di quanto ha fatto negli anni la famiglia Misani. Hanno dato tanto, davvero. E tanto stanno ricevendo. La Lei Tsu invece ha dimostrato, anche in quest’occasione, di essere un’azienda importante, ma attenta alla comunità in cui opera da quasi un secolo»