La quarantena da Covid-19 volge al termine ed ora possiamo passeggiare e fare acquisti, ma quali sono i luoghi da evitare per non contagiarci?
Oggi, 18 maggio 2020, è cominciata la fase post quarantena. In questo periodo ai cittadini italiani sono state concesse diverse libertà e i negozi che prima, durante la Fase 1, erano chiusi oggi hanno riaperto: ma quali sono i potenziali luoghi da evitare per non contagiarsi?
Durante questi giorni di riapertura tra le attività che riprenderanno a prestare il proprio servizio ai cittadini vi sono bar, ristoranti e pub. Ovviamente, dopo le riaperture, si pone il problema della sicurezza dei locali per evitare il diffondersi di nuovo di un eventuale contagio.
Erin Bromage, notto biologo della University of Massachusetts a Dartmouth, ha spiegato in suo lungo articolo la cosiddetta “catena di contagi” riprendendo un vecchio articolo pubblicato sul CDC che spiegò come un singolo asintomatico possa contagiare ben 9 persone.
Un altro esempio riportato dal biologo è quello di un call center in Corea del Sud dove un solo individuo, in una sola settimana, ne ha contagiati altri 94. Erin Bromage ha spiegato: “Questo caso ci fa capire che stare in spazi chiusi, condividendo la stessa aria per un lungo periodo di tempo, aumenta la probabilità di venire esposti al virus e contrarlo”.
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Covid-19, tra i posti a cui fare attenzione gli uffici e i ristoranti
La riapertura ha dato sicuramente nuova aria a tutti gli italiani che hanno trascorso la Fase 1 e la relativa quarantena in casa per circa 2 mesi. Da oggi, 18 maggio 2020, i negozi al dettaglio, bar, pizzerie, ristoranti, pub e molto altro sono ritornati, anche se con molte limitazioni, ad una “nuova normalità“.
Ci sono però alcuni luoghi a cui bisogna fare particolarmente attenzione perché possibili posti in cui il contagio può diffondersi. Tutti i responsabili delle attività si adegueranno all’ultimo dpcm in materia di sicurezza sanitaria, ma tocca anche ai cittadini fare la propria parte.
Un ruolo importante è sicuramente quello degli asintomatici in quanto almeno il 44% dei contagi viene dalle persone che non presentano alcun sintomo sospetto.
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Il virus rilasciato nei diversi ambienti varia soprattutto in base alla fase dell’infezione in cui si trovava il soggetto. Secondo gli studi effettuati, infatti, la carica virale viene rilasciata dai soggetti prima che i diversi sintomi vengano fuori.