Questa sera su Tv8 si tratta il caso di Yara Gambirasio, la tredicenne uccisa nel 2010 da Massimo Bossetti che è stato condannato all’ergastolo.
Il caso di Yara è diventato negli anni uno dei fatti di cronaca nera più noti di sempre. La giovane aveva solo tredici anni quando scompare il 13 novembre 2010 in un paese in provincia di Bergamo. Questo ha avuto una grande risonanza a causa della brutalità dell’omicidio e della difficoltà di individuare un colpevole attraverso l’esame del DNA.
Nel 2018 però è arrivata la sentenza definitiva che vede come unico fautore del delitto Massimo Giuseppe Bossetti, condannato all’ergastolo.
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Yara Gambirasio documentario
Sul caso nel 2017, prima che venisse decisa la sentenza, Sky ha rilasciato un documentario di quattro puntate dal titolo Ignoto 1 – Yara, Dna di un’idagine. Il programma ripercorreva meticolosamente tutti i passaggi del fatto e soprattutto tutte le difficoltà legate all’esame del Dna su cui si è basato l’intero caso.
Yara Gambirasio, fratelli
La tredicenne non era figlia unica: avea una sorella maggiore Keba, che oggi ha più o meno 24 anni e due fratellini. Uno dei due bambini, due anni dopo la morte della sorella, è stato interrogato. Queste le sue strazianti parole:
“Yara mi aveva raccontato che tornando a piedi dalla palestra si era scontrata con un uomo. Lei aveva chiesto scusa e lui le aveva detto: ‘Stai più attenta, ragazzina’. Era rimasta un po’ sorpresa, mi aveva raccontato anche che quest’uomo la seguiva in via Morlotti con una macchina grigia e un po’ lunga, e la guardava male. Sono rimasto stupito che qualcuno potesse guardarla male, forse quell’uomo era ancora arrabbiato per quella volta che si sono scontrati”
Yara Gambirasio corpo
A ritrovare il corpo della ragazzina fu Ilario Scotti, un 40enne appassionato di aeroplanini telecomandati. L’uomo ritrovò per caso il corpo della giovane ormai in un avanzato stato di decomposizione in mezzo a un campo in località Badeschi.
Quando gli inquirenti arrivarono dopo la segnalazione di Scotti capirono che forse si trattava del corpo di Yara che da più di tre mesi veniva ricercata dopo la denuncia di scomparsa dei genitori.
Yara Gambirasio movente
Da quello che si apprende dalle indagini il movente è molto semplice. Pare, infatti, che Bossetti si fosse invaghito della ragazzina e che quella sera preso da un raptus sessuale volesse abusare di lei. Purtroppo però a causa delle resistenze di quest’ultima e della sua corsa, nel tentativo di scappargli, l’assassino la uccide violentemente.
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Yara Gambirasio genitori
I genitori dell’adolescente dopo anni di dolore e un processo lunghissimo che li ha portati allo stremo hanno deciso di fondare una onlus in nome di Yara e della sua passione: lo sport.
Oggi l’associazione si chiama La passione di Yara e in qualche modo dà sollievo ai due genitori che possono ricordare la figlia quando ancora era felice e spensierata