Questa sera su Tv8 si tratta il caso Yara Gambirasio, il cui assassino Massimo Bossetti è stato condannato all’eragostolo.
Bossetti è l’unico colpevole dell’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, scomparsa il 13 novebre 2010. Il suo corpo, ormai devastato dal tempo e dalle ferite riportate, è stato ritrovato solo tre mesi dopo.
Il carpentiere di Mapello, dopo l’esame del Dna, è stato condannato all’ergastolo anche se ci sono voluti otto anni per arrivare a questa sentenza.
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La moglie dell’imputato, Marita Comi, è stata anche lei sotto processo.
Durante il corso delle indagini sono emersi dei dettagli particolarmente sconcertanti nei confronti della coppia che era solita guardare filmati hard e in cui le protagoniste erano delle giovani ragazze.
Infatti più di una volta durante il processo Bossetti è stato definito un “deviato mentale”. Per quanto riguarda la moglie oltre ad essere a conoscenza della passione del marito, sembra che avesse diversi amanti con i quali intratteneva delle relazioni. Inizialmente la donna, dopo l’arresto del partner, si era mostrata titubante sulla sua innocenza, ma adesso invece è totalmente dalla sua parte.
Di recente Bossetti è stato trasferito dal carcere di Bergamo a quello di Bollate a Milano per poter lavorare e dare una mano alla moglie e ai suoi tre figli che questa è costretta ora a crescere da sola.
Gli avvocati difensori dell’assassino hanno esultato per questa decisione, nella prospettiva futura di poter riaprire il caso. Infatti Bossetti, nonostante le prove, si è sempre dichiarato innocente e vittima di un errore giudiziario:
“C’è sempre la prima volta. C’è la prima volta anche per Massimo. Finalmente una sua richiesta è stata accolta! Il primo sì…. Trasferimento a Bollate. Speriamo ne seguirà almeno uno ancora, per uscire da quel carcere, dimostrare il clamoroso errore sul DNA ed affermare la sua sempre urlata innocenza … Una perizia sul DNA!”
Il muratore è nato a Clusone vicino Bergamo il 28 ottobre 1970. Ora ha 50 anni. Prima dell’arresto faceva il carpentiere a Mapello, conducendo una vita tranquilla tra lavoro e famiglia. Durante le idagini l’imputatp ha anche scoperto che l’uomo che riteneva suo padre non era però quello biologico, perché i vari test del dna fatti corrispondevano a un certo Giuseppe Guerinoni, morto nel 1999. Sembra, infatti, che la madre di Bossetti, Ester Arzuffi, avesse tradito il marito proprio con il defunto autista.
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Ad oggi, Massimo Bussetti insieme ai suoi avvocati difensori spera che il processo venga riaperto in quanto sembra che al dna dell’Ignoto 1, ritrovato sugli indumenti di Yara, corrispondano altri 54 campioni e non zero come era stato detto dalla Procura.
Dunque adesso la difesa dell’ergastolano punta proprio a questo, far riaprire il caso facendo analizzare questi altri 54 campioni
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