100 anni fa nasceva Karol Wojtyla. E’ stato il Papa dei giovani e della famiglia. Disse: “Non abbiate paura”.
“Se mi sbaglio mi corrigerete”
Erano state le prime parole di Karol Wojtyla subito dopo essere stato proclamato Papa.
Nasceva 100 anni fa il Santo che fu accanito sostenitore della fede e della storia.
E’ stato il Papa dei giovani e della famiglia, ha viaggiato in tutto il mondo, ha lanciato un anatema contro la criminalità organizzata, ha detto a tutti:
“Non abbiate paura”.
Il 18 ottobre 1978 la fumata bianca
Karol Wojtyla è stato eletto Papa il 16 ottobre 1978, Giovanni Paolo II è stato il primo pontefice straniero dopo 455 anni.
Il suo modo di raccontare la storia e la fede ha segnato profondamente lo scorso secolo.
Era nato a Wadowice, lavorava in una cava, dopo la chiusura dell’università in cui studiava durante la seconda guerra mondiale.
Ben presto la sua profonda fede lo fece iscrivere al seminario di Cracovia. Ordinato sacerdote nel 1946, conseguì un dottorato in teologia a Roma.
Nel 1948 tornò in Polonia e dieci anni dopo, Papa Pio XII lo nomina Vescovo Ausiliare di Cracovia.
Diventa Arcivescovo di Cracovia nel 1964; partecipa al Concilio Vaticano II (1962-65).
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Diventò Cardinale nel 1967 e Papa il 22 aprile del 1978, Tra le sue prime parole, Giovanni Paolo II disse:
“Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!”.
L’anatema contro la mafia
Giovanni Paolo II urlò il suo anatema contro la mafia. Era il 9 maggio 1993, disse:
“Convertitevi. Un giorno verrà il giudizio di Dio”.
Durante il suo Pontificato ha effettuato 146 visite pastorali in Italia e, come Vescovo di Roma, ha visitato 317 delle attuali 332 parrocchie romane. I viaggi nel mondo sono stati 104.
Sopravvisse a un grave attentato il 13 maggio del 1981 in piazza San Pietro e perdonò il suo carnefice, Ali Agca.
Amava parlare ai giovani nelle Giornate Mondiali della Gioventù, da lui stesso fortemente volute.
Wojtyla ha scritto 5 libri e celebrato 147 riti di beatificazione nei quali ha proclamato 1338 beati.
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Muore il 2 aprile 2005 alle ore 21.37, alla vigilia della Domenica della Divina misericordia ed è sepolto l’8 aprile nelle Grotte Vaticane, per dargli l’ultimo saluto, a Roma arrivano oltre 4 milioni di persone che lo vogliono “Santo subito”.
A nove anni dalla sua morte, il 27 aprile 2014, Papa Francesco proclama santi Papa Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII.
“I due papi”, dice Bergoglio, “sono stati uomini coraggiosi”, non hanno avuto “paura” di chinarsi sulla “sofferenza” e sulle “piaghe” dell’uomo, e in questo modo “hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia”.
Wojtyla e Roncalli “sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia”.