Le agognate vacanze stanno per arrivare, ma una grande paura ci accomuna: come sarà possibile andare al mare mantenendo le distanze? Le ipotesi al vaglio
L’Italia è entrata in piena Fase due e il peggio sembra essere passato. Le attività iniziano a riaprire, gli operai tornano sui cantieri e le persone escono con più tranquillità seppur indossando mascherine e guanti. L’emergenza Coronavirus ha lasciato uno strascico di incertezza in diversi settori, ma quello che negli ultimi giorni sta facendo parecchio discutere è il settore balneare.
Al vaglio degli studiosi ci sono diverse possibilità su come poter andare al mare e in spiaggia mantenendo le distanze sociali per la nostra sicurezza e quella di tutti coloro che ci circondano.
In spiaggia si sta sotto gli ombrelloni a chiacchierare, si fanno passeggiate in comitiva tra amici, si va al bar tutti insieme e così anche il bagno al mare. Come si pensa allora di poter organizzare una spiaggia a prova di coronavirus?
In un’intervista al Fatto Quotidiano, il Premier Giuseppe Conte ha affermato che gli italiani potranno andare in vacanza, anzi saranno incentivati a farlo per poter risollevare un settore fortemente in crisi al momento.
E così gli stabilimenti balneari stanno lavorando a stretto contatto con il governo per valutare le ipotesi migliori.
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Sì alle vacanze, ma con queste regole
Prima di poter dare il sì decisivo ad un argomento tanto atteso dagli italiani, si dovrà vedere la curva di contagio nelle prossime due settimane e successivamente capire come poter andare al mare garantendo la sicurezza per la salute di tutti.
Tra le misure possibili, si sta pensando a mascherine e gel oltre ad una continua sanificazione di bar, ristoranti e bagni ossia dei luoghi più a rischio assembramenti.
Ma come posizionare gli ombrelloni in spiaggia? A che distanza andranno messi? Il ministro Franceschini aveva affermato: “Anche 5 o 10 metri. Sarà più che altro importante garantire le distanze tra le persone“.
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Inoltre potrebbero essere utilizzati strumenti per avere sempre sotto controllo il numero di accessi nei lidi come ad esempio il contapersone. Più difficile sarà la possibilità di utilizzare i termoscanner all’ingresso dei lidi, in quanto la temperatura corporea potrebbe essere più alta a causa del clima e dell’ambiente caldo. Un’ultima ipotesi riguarda corsie preferenziali di entrata e uscita e di separazione tra gli ombrelloni.