Terremoto nelle Marche, sisma di magnitudo 3.3 ad Amandola (Fermo)

Scossa di magnitudo 3.3 nella zona di Fermo, con epicentro sui Monti Sibillini. Torna a tremare la terra nelle Marche, era successo anche due giorni fa

Forte scossa di terremoto nelle Marche: è successo intorno alle 12
Fonte foto: (Getty Images)

Nuova scossa di terremoto nelle Marche, la terra torna a tremare dopo quasi 48 ore. I primi avvertimenti infatti c’erano stati lo scorso 5 maggio, con una scossa di magnitudo di 3.6. Inferiore, ma comunque spaventosa quella di oggi, di 3.3. Gli abitanti delle zone limitrofe, l’hanno avvertita intorno alle 12:30 di oggi, stando ai dati registrati dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Epicentro sui Monti Sibillini, la scossa ha fatto tremare diverse zone di Fermo ed Ascoli Piceno. Interessata soprattutto la zona di Garulla, in prossimità di Amandola, con profondità dell’epicentro di 10 chilometri circa.

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Terremoto Marche, parla il sindaco di Amandola

Forte scossa di terremoto nelle Marche: è successo intorno alle 12
Fonte foto: (Getty Images)

Così, il sindaco della cittadina, Amandola, provincia di Fermo, Adolfo Marinangeli: “C’è stato un boato fortissimo come un urlo dalla montagna”. Al momento per fortuna, non sarebbero stati riportati danni agli edifici, e nemmeno persone ferite. Ma lo spavento è tanto per due movimenti della terra di magnitudo superiore a 3, in tre giorni.

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Tornano quindi, nella zona delle Marche, i fantasmi del sisma di quattro anni fa, come lo stesso Marinangeli ha confessato: “Ho ancora il cuore in gola, dopo 4 anni è tornata la paura“. I comuni interessati dal sisma, sono molteplici, da Montefortino a Sarnano, da Bolognola a Comunanza, ed ancora, Montemonaco, Gualdo, Smerillo, Fiastra, Ussita.

Tutti paesini già colpiti nel 2016 e che ora non dormono sonni tranquilli, a causa di questo doppio movimento tra lo scorso 5 maggio e le dodici e trenta di oggi. In tal senso, non arrivarono parole confortanti da parte della dottoressa, Lucia Margheriti, primo ricercatore dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’INGV, che affermò che i movimenti della terra che interessarono la zona appenninica nel 2016, non è da considerarsi ancora terminata.

 

 

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