È al vaglio l’inserimento del bonus pensione nel decreto di maggio. Un modo per assicurare a chi percepisce una somma di bassa di poter avere un piccolo incremento
Fino a questo momento la categoria dei pensionati era stata esclusa dagli ammortizzatori relativi all’emergenza coronavirus. Non si tratta di un errore, bensì di una decisione ponderata dall’esecutivo, secondo cui a differenza di quanto accaduto ai lavoratori non hanno avuto una perdita tangibile.
Una decisione che i sindacati hanno mal digerito e per questo hanno intrapreso una battaglia per cercare di portare le pensioni più basse (che partono da 515 euro) almeno a 780 euro per parificarle con il Reddito di Cittadinanza. Sulla questione è intervenuta anche il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, che sta valutando le ipotesi con i sindacati. Certo si tratterebbe di una nuova spesa per lo Stato in una fase in cui il denaro di certo non abbonda.
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Bonus pensione, a quanto ammonta? A chi spetta?
Nel caso dovesse approvato nel prossimo decreto, quale sarebbe lo scenario in tal senso? Sarebbe erogato per i soli mesi di maggio e giugno 2020 e spetterebbe a chi percepisce pensioni sociali, assegni sociali e pensioni di vecchiaia inferiori a 1000 euro. L’integrazione potrebbe essere versata direttamente sul conto corrente del beneficiario o in alternativa attraverso Poste Italiane o libretti postali. In parole parole si dovrebbe ottenere con lo stesso metodo attraverso cui si percepisce la pensione.
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In tal senso alcune Regioni si stanno muovendo in maniera autonoma, tra cui la Campania il cui governatore Vincenzo De Luca ha annunciato di voler trovare un’intesa con il Ministero del Lavoro e l’Inps per sbloccare la situazione. L’obiettivo è portare le pensioni minime a 1000 euro senza presentare alcuna domanda complicata. La somma sarà versata congiuntamente alla pensione mensile. C’è però un limite per l’utilizzo di questo bonus, ovvero il denaro percepito dovrà far fronte alle complicazioni derivanti dalla situazione di emergenza sanitaria. Dunque dovrà essere utilizzato per servizi di assistenza socio-sanitaria domiciliare, consegna a domicilio della spesa alimentare, acquisto di medicinali, acquisto di strumenti per la protezione individuale e prodotti informatici tecnologici. Insomma, una misura di sostentamento per gli anziani ai tempi del coronavirus.