Maurizio Costanzo punta il dito contro Briatore: “Attento a quello che dici”

Coronavirus, Maurizio Costanzo riprende Briatore. Secondo Costanzo, l’imprenditore dovrebbe fare attenzione a parlare di argomenti così delicati

L’epidemia di Coronavirus ha avuto conseguenze devastanti non solo in Italia, ma in tutto il mondo. L’emergenza sanitaria ha messo a dura prova la salute e anche la psiche delle persone con il lockdown, la chiusura delle attività commerciali, con tutte le drammatiche conseguenze del caso.

In questi ultimi giorni, Flavio Briatore ha fatto pubblicamente un appello quanto mai controverso: ha chiesto di riaprire le discoteche. “Se non riapriamo le discoteche i ragazzi andranno nelle case degli altri, si infetteranno e infetteranno le famiglie. Finché non ci sarà un vaccino, dovremo convivere con questo virus. Dobbiamo temerlo e rispettarlo, ma non possiamo fermare tutto. Altrimenti moriremo di altre cose“, così si era espresso, suscitando qualche polemica.

Sollecitato da una lettrice, Maurizio Costanzo che da anni cura una rubrica su Nuova TV, dimostra di non avere apprezzato il commento di Briatore, sostenendo che in certe occasioni è meglio non dire nulla, soprattutto per tematiche così delicate.

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Maurizio Costanzo, le sue parole contro l’idea di Briatore

Le parole pronunciate dall’imprenditore piemontese hanno fatto alquanto discutere. Chi non si è trovato per nulla in accordo con lui, è stato il giornalista e conduttore Maurizio Costanzo.

“Penso che Briatore dovrebbe stare più attento quando parla di argomenti così delicati. Capisco le sue esigenze, dal punto di vista imprenditoriale: lui, come tanti altri suoi colleghi, sta patendo perdite economiche a causa del blocco imposto dal governo”. Costanzo comprende le difficoltà degli imprenditori, ma allo stesso tempo ritiene che bisogna prestare più attenzione a dire certe cose, quando si tratta di un argomento così importante.

E parlando nello specifico delle discoteche, ha detto: “Però trovo che sia rischioso riaprire proprio le discoteche perché sono luoghi di aggregazione nei quali la vicinanza tra le persone è tutto, dove il fatto di stare a stretto contatto, in qualche modo, fa parte del divertimento. Insomma, lasciamo perdere“.

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E voi cosa pensate? È meglio riaprire tutto e accettare il rischio come sostiene Briatore o preferite essere ancora cauti fino a quando non sarà trovata una cura o un vaccino?