La Iena napoletana, Giulio Golia, svela la sua immensa ammirazione per il conduttore, Paolo Bonolis, defindendolo un mentore
Giulio Golia, svela la sua ammirazione per un altro uomo di spettacolo. In un’intervista al settimanale, TeleSette, infatti, il conduttore televisivo ed ex cabarettista napoletano, spiega quanto sia stato importante per lui, Paolo Bonolis, anche dal punto di vista umano, più che da quello artistico.
E se è vero che nel mondo dello spettacolo è sempre più facile trovare invidie e litigi, le parole dell’inviato delle Iene, sono invece di vera ammirazione per il meno giovane, collega romano, raccontando come siano avvenuti i suoi esordi, proprio grazie a Bonolis.
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Giulio Golia: il racconto dei suoi esordi con Paolo Bonolis
Una simpatia da vendere, un’interessante parlantina e tantissimo coraggio, quello che serve per tuffarsi in servizi-indagine scomodi, come quelli affrontati da Le Iene. A Giulio Golia, il conduttore televisivo, prossimo ai cinquant’anni, non manca proprio niente, e non senza validi motivi, è uno dei capisaldi del programma di intrattenimento di Italia 1, figurando nel cast, dal 1998 ad oggi. Eppure, c’è qualcosa che Giulio porterebbe via ad un collega, per sua stessa ammissione, in una recente intervista.
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Trattasi di Paolo Bonolis, l’altrettanto simpatico conduttore italiano, più grande di Giulio di nove anni. Golia, ha confessato: “È un mostro sacro. È il mio mentore“. Il conduttore, esordì sul piccolo schermo nel 1994, con La sai l’ultima? come concorrente, poi, l’incontro con Bonolis: “Quando facevo cabaret mi ha teso la mano e mi ha buttato dentro Tira&Molla dove ero solito passargli delle battute da autore. Un giorno mi mise la cartellina da conduttore in mano a registrazione in corso. All’epoca mi venne un colpo, ora invece lo ricordo con il sorriso”.
Ma c’è un’altra confessione che la Iena vuol fare nella sua intervista, a proposito dell’amico Bonolis: “A lui ho cercato di rubare la versatilità, la sua personalità camaleontica e la capacità di linguaggio. Lo ringrazio ancora oggi. C’è tanto affetto tra noi”.