La carne rossa piace a tutti, ma dobbiamo fare attenzione al suo consumo e alle ripercussioni sul nostro benessere: quanta possiamo mangiarne?
Durante questa lunga quarantena da Nuovo Coronavirus ci sono sicuramente delle regole da osservare per quanto riguarda l’alimentazione, ma alcune pietanze non vanno mangiate sempre anche in tempi normali e tra queste vi è la carne rossa.
Quando ci sediamo a tavola dobbiamo ricordarci che alcune cattive abitudini alimentari possono nuocere gravemente alla nostra salute e soprattutto al nostro sistema cardiocircolatorio e non solo.
Quindi una buona regola da cominciare ad osservare è quella di limitare il consumo di carne preferendo la verdura e altri alimenti alternativi.
Uno studio condotto dall’università di Harvard ha deciso di fare una ricerca in merito e ha assegnato una dieta a tutti coloro che erano disposti a seguirla, i risultati sono stati molto chiari. Chi ha deciso di seguire un’alimentazione in cui tutti i giorni si sostituiva il consumo di carne con legumi, frutta secca oppure derivati del latte ha minimizzato il rischio di malattie cardiocircolatorie addirittura del 47%.
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Alimentazione, quanta carne rossa possiamo mangiare e come possiamo sostituirla?
La carne rossa, ormai lo sappiamo tutti, deve essere dunque limitata perché può avere serie ripercussioni sulla nostra salute.
Uno studio condotto dall’Università di Harvard ha messo in evidenza come le persone prese in esame che hanno limitato il consumo di carne abbiano ridotto anche l’insorgenza di problemi cardiocircolatori del 47%.
Una ricerca della Chan School of Public Health di Boston, invece, ha studiato le abitudini alimentari di circa 37mila americani e ha notato che chi ha inserito i latticini nella sua dieta al posto della carne ha ridotto il rischio di morte di circa il 27%.
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I numeri migliorano se al posto dei latticini inseriamo nella nostra dieta quotidiana le verdure e i vegetali in generale arrivando addirittura al 50%. Questo, ovviamente, non significa eliminare del tutto l’alimento ma non abusarne.