Con la Fase 2, che avrà inizio il 4 maggio, tanti genitori potranno tornare a lavorare. E’ una buona notizia se non fosse che molti di loro non sapranno dove lasciare i figli
Ecco allora arrivare la proposta del Governo, studiata dal Ministero dellʼIstruzione e da quello della Famiglia, che però dovrà ottenere il parere positivo del comitato tecnico scientifico.
Il piano per la riapertura degli asili nido e delle materne dovrebbe partire da giugno e andare avanti per tutto il mese di luglio.
I punti salienti del piano vedono la possibilità di portare gruppi da 3 o 6 bambini, non consente di portare giocattoli da casa, e stabilisce orari scaglionati con attività il più possibile all’aperto. I genitori, invece, dovranno lasciare i figli sulla porta di ingresso rimanendo all’esterno della struttura.
I più piccoli non indosseranno le mascherine, che saranno invece obbligatorie per gli insegnanti. In Cina inoltre tra le misure adottate per il distanziamento c’è anche l’uso di cappellini con visiera da parte dei bambini che li aiutano a mantenere la distanza sociale di 1-2 metri. Sono cappelli con eliche laterali, come fossero dei piccoli elicotteri o delle lunghe orecchie di coniglio. Ognuno crea il suo cappellino personalizzato che rende la misura sanitaria un gioco per i bambini.
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Il piano per la riapertura di asili nido e materne
Il piano completo per la riapertura di asili nido e materne è ancora da definire, ma questi dettagli salienti sembrano essere già definiti. C’è però ancora un punto cruciale da chiarire ossia chi si dovrà prendersi cura dei bambini.
Bisogna ancora capire, infatti, se saranno gli educatori degli asili nido e della scuola materna ad occuparsene o se il servizio dovrà essere svolto da cooperative esterne. Quest’ultimo nodo da sciogliere dipenderà da quante richieste ci saranno da parte delle famiglie.
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Ovviamente non si tratta di una decisione che il Governo potrà prendere autonomamente poichè l’ultima parola spetta al comitato tecnico scientifico per il coronavirus, che valuterà se ci sono le condizioni di sicurezza, come è avvenuto per qualsiasi decisione presa dall’esecutivo in questo periodo di emergenza sanitaria.