Cristina D’Avena, la nota cantante degli anni Novanta dei maggiori cartoni animati, ha rivelato alcune informazioni importanti sulla sua vita.
La cantante negli anni Novanta ha fatto la storia della televisione per bambini. La sua voce ha intonato le sigle di moltissimi cartoni animati che ancora oggi tantissime generazioni di ragazzi cantano e a cui sono molto legati.
La donna ha sempre fatto parlare di sé per la sua straordinaria carriera e molto meno della sua vita privata che ha tenuto gelosamente nascosta.
Da quello che si sa è legata sentimentalmente ha un uomo che non fa parte del mondo dello spettacolo, anzi ne è rimasto volutamente fuori.
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Cristina D’Avena: “vi svelo qual è il mio più grande rimpianto”
Molti sono i cartoni animati ai quali la cantante ha prestato la sua dolce voce. Impossibile dimenticare le sigle de i Puffi, di Kiss me Licia, di Lady Oscar e Rossana.
Come più volte ha dichiarato la stessa artista, lungo la sua vita ad occupare un posto di primo piano è sempre stata la sua carriera. Ma adesso, riflettendo sul suo passato, la donna inizia ad avere qualche rimpianto.
Cristina è legata da anni a Massimo, il quale è diventato il suo manager. Durante un’intervista a un settimanale si è lasciata andare a qualche confessione:
“È un compagno meraviglioso che mi ama e mi ascolta tanto. Però, certamente per colpa mia, figli insieme non li abbiamo fatti. Non so se questo un giorno diventerà un rimpianto, so soltanto che adesso non voglio pensarci”
Dunque come si sa la carriera della D’Avena è costellata da una serie di successi soprattutto a livello televisivo. Intere generazioni sono cresciute con lei e con le sue sigle, ma purtroppo questo le ha fatto deviare un pò la strada. Tanto che è lei stessa a dichiarare:
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“Purtroppo, mi sono un po’ persa. È stato talmente un susseguirsi di cose, di situazioni, di emozioni. Settecento sigle cantate non sono cosa da poco. Non mi sono resa conto che il tempo scorreva veloce. Mi dicevo ‘Tanto c’è tempo’. Invece il tempo mi è sfuggito di mano. O forse non mi sono voluta fermare io, chissà…”