Napoli, chi era Pasquale Apicella il poliziotto morto per sventare una rapina

Il poliziotto Pasquale Apicella è deceduto a Napoli in seguito allo scontro tra l’auto degli agenti e quella dei malviventi che stavano tentando la fuga dopo una rapina

Napoli, Polizia
Fonte foto: questura.poliziadistato.it

Una tragica storia ci giunge da Napoli. Un poliziotto ha perso la vita e un altro è rimasto ferito durante un tentativo di fuga di alcuni malviventi che avevano forzato un bancomat della Banca di Credito Agricolo di via Abate Minichini a Napoli. Gli agenti hanno cercato di tagliargli la strada per bloccarli, ma i rapinatori li hanno speronati a velocità elevata. Il fatale impatto è avvenuto a Secondigliano all’altezza di Calata Capodichino presa contromano dai fuggitivi, mentre la volante della polizia procedeva nel regolare senso di marcia. Nel violento impatto le auto hanno riportato ingenti danni e l’agente Pasquale Apicella è deceduto durante il tentativo di soccorso. Salvo, ma ferito il collega assistente capo Salvatore Colucci, che non è in pericolo di vita. Due dei malviventi sono stati intercettati e portati in ospedale in virtù delle ferite riportate. Un altro invece è ancora ricercato. Si tratta di rom residenti al campo nomadi di Giugliano, che si erano impossessati di un auto altrui per compiere il furto.

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Napoli, chi era Pasquale Apicella, il poliziotto deceduto?

Pasquale Apicella
Fonte Instagram – @ilgiornalelocale.it

L’agente scelto della Polizia di Stato venuto a mancare si chiamava Pasquale Apicella, aveva 37 anni e lascia la moglie di 32 anni e due figli piccoli, un bambino di 6 anni e una femminuccia di appena 6 mesi. Era entrato a far parte della polizia nel 2014. Aveva prestato servizio sia a Milano che a Roma, poi nel 2017 fu spostato al commissariato di Scampia e dopo due anni a quello di Secondigliano.

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Numerosi i messaggi di cordoglio per la famiglia, tra cui quello del capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli e del sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Struggente il ricordo di Stella Cappelli, Segretario Generale Vicario dell’Fsp Polizia di Stato: “Coraggioso come un leone, lavoratore instancabile, sempre solare nonostante tutto. Un amico prima ancora che un collega, che piangiamo con il cuore a pezzi. Soffriamo stringendoci attorno ai suoi familiari, a cui va il nostro primo e forte pensiero”. Dunque, una brutta nota dolente in un periodo in cui la sofferenza è già ampiamente di casa nel Bel Paese.

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