Si chiamava William Martinez l’uomo morto durante un tradimento. Aveva problemi di cuore, ma il cardiologo che non l’ha curato a dovere…
Una vicenda decisamente strana ci giunge dalla Georgia (Stati Uniti). Si tratta di una storia di tradimento e fino qui nulla di anormale, o meglio nulla di sorprendente. Sono i dettagli a rendere incredibili questa storia.
Tutto ha inizio nel 2009 quando William Martinez si reca dal cardiologo per una visita accurata dopo aver accusato lancinanti dolori al petto. Tutto questo all’insaputa della moglie, a cui probabilmente non voleva recare particolari preoccupazioni. Il medico però ha minimizzato sul suo stato di salute dicendogli di attendere tre giorni senza sottoporlo a nessun accertamento o analisi più dettagliata. Non gli ha nemmeno posto delle limitazioni per quanto concerne le cosa da fare o meno.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE -> IL TRADIMENTO HA UNA SPIEGAZIONE SCIENTIFICA, LO RIVELA UNA RECENTE RICERCA
Tradimento, uomo muore: cosa è successo dopo
La visita però non era l’unica cosa che l’uomo non aveva detto alla moglie. Infatti, si dilettava in una serie di “attività con altre donne”. Purtroppo per lui, mentre si dilettava in un rapporto extra-coniugale con ben due fanciulle è stato colto da un infarto fulminante che non gli ha lasciato scampo.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE -> L’AMORE VA OLTRE IL CORONAVIRUS: “NON POSSO ESSERE CON TE, MA SONO QUI”
La famiglia inizialmente sbalordita per quanto accaduto, ha deciso di andare a fondo e di capire cosa sia realmente successo a William. In particolar modo le indagini si sono focalizzate sul colloquio con il medico. Dopo anni di ricerche è finalmente arrivato il verdetto finale. La sentenza ha si stabilito la colpevolezza del dottore, ma “solo” al 40%. Per effetto di ciò dovrà risarcire i familiari di Martinez per circa 3 milioni dollari.
Di impatto può sembrare la trama di un film americano ed invece si tratta di una storia vera, che oltre ad aver provocato tanto dolore (alla moglie anche per i continui tradimenti subiti), si è protratta con strascichi giudiziari per molto tempo. Dunque, oltre il danno, la beffa per una pena non congrua con le reali responsabilità del decesso.
