Ci avviciniamo sempre di più alla conclamata Fase 2. Si protende per permettere gli spostamenti a partire dal 4 maggio, ma non tra regioni. Dall’11 riaprono i negozi al dettaglio
Quando entreremo nella Fase 2, a partire dal 4 maggio, ci sarà un allentamento della stretta alle misure di contenimento cautelative del coronavirus. La ripartenza, però, sarà graduale. Come fa sapere Vittorio Colao e il suo team di lavoro che hanno messo a punto questo piano: “Una ripartenza all’insegna della massima cautela”.
Un’eventualità di un’altra ondata è sempre possibile, ma da Palazzo Chigi fanno sapere che in quel caso non si faranno trovare impreparati. Il premier Giuseppe Conte ha per l’appunto annunciato: “La revisione delle misure non significa un ‘liberi tutti’, ma non possiamo chiudere i cittadini in casa per sempre”, consapevole della difficile situazione.
Si va, dunque, verso l’ok per gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune e all’interno delle singole Regioni, a partire dal 4 maggio. Saranno sempre, invece, validi i limiti alla mobilità tra Regioni.
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Fase 2: quando riaprono negozi al dettaglio, bar e ristoranti
Come detto, dal 4 maggio sarà possibile spostarsi liberamente nei confini della propria regione di appartenenza. Ma per quanto riguarda i negozi? Pare che i negozi al dettaglio possano essere aperti nuovamente a partire dalla metà di maggio.
Il 4 maggio ristoranti e bar resteranno ancora chiusi, con le dovute eccezioni: vendita da asporto per la ristorazione, oltre che le già valide consegne a domicilio. La loro apertura dovrebbe seguire almeno una settimana dopo quella dei negozi. Come detto, sarà tutto svolto con la massima cautela.
Durante l’incontro con le regioni, il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato che le aperture, ma anche le eventuali richiusure, dovranno essere adattate all’evoluzione del livello R0.
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Sta di fatto che l’ufficialità vera e propria deve ancora arrivare. E sarà a breve. Il premier Conte annuncerà il piano entro il fine della settimana. Tutte queste indicazioni sono state condivise dal Governo con tutti i sindacati, gli enti locali, oltre che il Comitato tecnico-scientifico.