Terremoto 4.2 a Piacenza, avvertito scossa anche a Milano e Genova

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha rilevato una scossa di terremoto magnitudo 4.2 nella zona di Piacenza. Il sisma è stato avvertito anche in altre zone del Nord Italia, ma non ci sono stati danni

terremoto

Non bastava il coronavirus. Ad inquietare il nord della penisola ci ha pensato anche una scossa di terremoto avvenuta alle ore 11:42 di giovedì 16 aprile con epicentro è stato registrato a 6 Km dal comune di Cerignale (provincia di Piacenza) e l’ipocentro a 3 Km di profondità.

La scossa è stata avvertita anche in altre zone dell’Italia settentrionale, tra cui anche Milano, Genova e Torino. Al momento non si registrano danni a persone o cose e la situazione appare sotto controllo. Pare solo che siano caduti i cornicioni di alcune abitazioni. La direttrice dell’agenzia regionale di Protezione Civile nell’Emilia Romagna Rita Nicolini ha parlato di episodio breve ma intenso e ha dichiarato che sono in corso tutte le verifiche del caso per appurare il reale quadro generale.

Gli ha fatto eco il sindaco di Cerignale Massimo Castelli: “Credo sia stata la scossa più forte registrata negli ultimi anni in questo territorio. La breve durata ha impedito che potesse fare danni ingenti. Un grosso spavento che si somma allo sconforto che ci sta accompagnando in questi giorni difficili”. 

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Terremoto: seconda scossa a distanza di poche ore

Terremoto
Fonte Pixabay

In realtà già in precedenza si era registrato un altro fenomeno, ovvero alle ore 22:00 di mercoledì 15 aprile. Una scossa di magnitudo 3.9 tra Parma e Piacenza epicentro a Ferriere, che è stata ravvisata in tutta la zona appenninica delle due province.

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Scossa avvertita anche in Liguria

Diverse segnalazioni sono arrivate anche dalla regione ligure, dove alcuni utenti sui social hanno raccontato le loro testimonianze. Hanno visto cadere tegole dei tetti dalle case, ma anche in questa zona (per fortuna), non ci sono state conseguenze catastrofiche. In attesa di ulteriori sviluppi, Stefano Solarino dell’INGV ha escluso una possibile correlazione con gli avvenimenti che nel 2012 fecero tremare l’Emilia Romagna. Troppa distanza temporale per poter ipotizzare un collegamento.

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