In un lungo post su Instagram, Elenoire Casalegno ha voluto ricordare con affetto Raimondo Vianello, a dieci anni dalla sua triste scomparsa
Il 15 aprile, da dieci anni a questa parte, è ricordato come l’anniversario della dolorosa scomparsa di uno dei più grandi personaggi della tv italiana, Raimondo Vianello. Proprio nella giornata di ieri, Mediaset ha voluto omaggiare l’attore e conduttore mandando in onda, per l’intera giornata, una rassegna dedicata al suo ricordo.
Molti i vip e i personaggi dello spettacolo legati a Raimondo, in particolare Elenoire Casalegno che ha scritto bellissime parole in ricordo di un suo mentore. Per la conduttrice, Vianello è stato “l’uomo che mi insegnò l’importanza di rimanere fedeli a se stessi”.
I due personaggi televisivi lavorarono insieme dal 1997 al 1999, conducendo il programma sportivo Pressing, in onda su Italia Uno. La Casalegno ricorda così quel triste 15 aprile del 2010, quando Raimondo purtroppo mancò: “Era il 15 aprile 2010, una giornata amara, dolorante; il cielo si coperse di nubi, e il rumore assordante del pianto, si fece sempre più profondo“.
Quello che più ha colpito la showgirl è stata la capacità di Raimondo di vivere con una ironia dissacrante, capace di rendere leggere situazioni anche più difficili: “Si, era speciale, la sua ironia era speciale, a volte cinica, a tratti macabra, ma era la sua modalità di “giocare” con la vita. Mai prendersi troppo sul serio”.
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Elenoire Casalegno non dimentica Raimondo Vianello: “Un uomo generoso”
Il ricordo ad uomo speciale nella sua vita non finisce qui. Tante sono le parole spesa dalla Casalegno per ricordare colui che ha reso la sua esperienza in televisione speciale. “Lavoro da venticinque anni nel mondo dello spettacolo, ho condiviso il palcoscenico con molti colleghi, stimati colleghi, ma in tutti questi anni, la consapevolezza che Raimondo fosse speciale, unico, non ha mai vacillato“.
Tanti gli insegnamenti ricevuti dal suo maestro, ma il più grande di tutti: “Mai prendersi troppo sul serio – scrive Elenoire – Era un uomo molto generoso, ma preferiva proteggere questo suo lato. Conosceva il linguaggio degli occhi, con uno sguardo riempiva lo schermo”.
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E sul ricordo più importante che ha di Raimondo? “Ce ne sono molti, momenti di ilarità, spensieratezza… Potrei raccontarvi aneddoti esilaranti, ma più di ogni altra cosa, ricordo un uomo perbene“.
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