La Fase 3 rappresenta l’uscita dall’emergenza e il ritorno alla normalità, ma quando inizierà?
Il Governo è al lavoro con un nuovo decreto, che potrebbe arrivare dopo il 20 aprile e che darebbe il via alla cosiddetta fase 2. In particolare secondo quanto riferito dalle fonti di Palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte avrebbe chiesto alla squadra di esperti di individuare “le modalità più efficaci e innovative per uscire gradualmente dal lockdown, favorendo la ripresa delle attività produttive”.
E allora c’è già chi parla della fase 3, quella che ci proietterebbe fuori dal tunnel della pandemia, il segnale della completa uscita dall’incubo che stiamo vivendo ormai dai primi giorni di marzo.
Attualmente è controproducente chiedersi quando inizierà e come sarà la Fase 3 poiché ancora non si conosce ad oggi neppure la data di inizio della Fase 2, ossia quella di “convivenza con il virus”.
La sottosegretaria di Stato del Ministero per i beni e le attività culturali, Lorenza Bonaccorsi, parlando della fase 3 aveva affermato che bisognerà iniziare a lavorarci da subito per il “riposizionamento strategico dal punto di vista del marketing e della comunicazione del nostro paese, che è sempre ai primi posti per il binomio gastronomia e cultura”.
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Il passaggio da una fase all’altra prevede un’attenta valutazione della curva dei contagi in tutta Italia e si basa sul cosiddetto indice R0 che rappresenta il numero di nuovi casi che possono avvenire da una persona positiva.
Attualmente si ha un indice R0 medio di 1, ossia una persona positiva è in grado di infettarne un’altra, ma è ipotizzabile che già dai primi giorni di maggio si raggiunga un indice R0 di 0,5.
Questo potrebbe comportare una graduale riapertura di alcune attività commerciali come ad esempio ristoranti e bar che dovranno comunque rispettare tutte le misure di prevenzione come la distanza di sicurezza. In questo momento potranno riaprire anche le piccole e medie industrie di vari settori, ma lo smart working sarà ancora la scelta privilegiata dove possibile.
Da giugno in poi si prospetta un graduale ritorno alla normalità, con la previsione di un indice R0 inferiore allo 0,5.
Il Ministero della Salute, tuttavia, dopo il diffondersi di voci infondate sulle ipotetiche date di riaperture e di ritorno alla normalità tende a precisare che “non ci sono ad oggi date definite”
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La missione è ovviamente quella di ripartire, ma evitando una nuova ondata di contagi.
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