Il Coronavirus sta mettendo a dura prova tutti, ma sicuramente i più colpiti sono quelli che lavorano in prima linea: ecco il tenero gesto della farmacista per proteggere la sua mamma
La pandemia da Nuovo Coronavirus sta mettendo a dura prova gran parte della popolazione mondiale, ma quelli più colpiti e in seria difficoltà sono sicuramente quelli che combattono in prima linea e si trovano ad affrontare il virus sul campo.
Tra questi vi è anche la farmacista, Lucia Carlotta Paoletti, operativa presso Ballabio (Lecco) che data la terribile situazione ha deciso di non tornare a casa dopo il lavoro e dormire in farmacia.
Durante un’intervista al ‘Corriere della sera‘ la 35enne si è sfogata in merito alla situazione e all’incoscienza delle persone che frequentano la farmacia.
Già qualche tempo fa, però, la donna era stata molto dura e aveva sottolineato la poca attenzione di alcuni cittadini con parole davvero molto forti: “Da sei giorni dormo così, con i cartoni come i barboni per tenermi al caldo. Mettetevi una mano sulla coscienza, se l’avete”.
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Coronavirus, la farmacista dorme a lavoro per non contagiare sua madre
Il Nuovo Coronavirus sta sfinendo davvero tutti e soprattutto, come già detto nel paragrafo precedente, chi lavora in prima linea per aiutare i cittadini e contenere il contagio.
Una farmacista di Lecco, Lucia Carlotta Paoletti, ha deciso di sfogarsi, raccontare la sua storia e far vedere a tutti il modo in cui sta vivendo in questi lunghi giorni.
La donna ha dichiarato: “Dormo in negozio perché non voglio rischiare di contagiare mia mamma, è anziana e vive con me – spiega Lucia -. Amo il mio lavoro e lo faccio con dedizione, ma vedere che alcuni clienti se ne infischiano sottovalutando i rischi mi fa ribollire il sangue”.
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La farmacista ha deciso di utilizzare queste dure e forti parole perché alcuni clienti si sono presentati all’interno della farmacia dove lavora la donna anche se postivi al virus. Le difficoltà di questi giorni sono davvero molte e i farmacisti e le farmaciste sono tra i cittadini più esposti già senza “atti goliardici” da parte dei cittadini.