Conte in conferenza stampa si scaglia contro Salvini e Meloni, accusati di compromettere la forza dell’Italia a suon di menzogne
” Il MES esiste dal 2012 non è stato attivato la scorsa notte come irresponsabilmente dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni (Questa volte devo fare i nomi) Questo governo non allora con il favore delle tenebre […]
Le menzogne ci fanno male […] Quelle bugie rischiano di indebolire non Giuseppe Conte o il governo ma l’intera Italia. […]”
Queste le durissime parole del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che fa nomi e cognomi, scagliandosi con Giorgia Meloni e Matteo Salvini e accusandoli di remare contro l’interesse nazionale a suon di bugie.
Conte contro Salvini e Meloni
Durante una conferenza stampa attesa tutto il pomeriggio (era stata annunciata già alle 11 del mattino) ma giunta poi solo alle 19.30, il Presidente del Consiglio Conte ha annunciato la proroga del lockdown sino al 3 maggio ma ha anche parlato della questione “MES” e fondi europei.
A proposito di quest’ultimo tema, il premier si è voluto, per così dire, togliere un sassolino dalla scarpa o, sarebbe meglio dire, un sassolone.
Da giorni Giorgia Meloni e Matteo Salvini remavano conto il governo sottolineando “la rapina del MES”, presentandolo come un piano dell’Europa contro l’Italia, qualcosa di studiato ad hoc in un momento di estrema debolezza del nostro Paese.
Giuseppe Conte smentisce tutto ciò e non si ferma qui. Il Presidente del Consiglio sottolinea infatti come l’agire dei due leader avversari sia controproducente per il Paese, una minaccia alla forza contrattuale dell’Italia in Europa e, dunque, un remare controlli popolo italiano stesso.
Secondo il premier l’Italia sta lottando per far valere le proprie idee in Europa e simili “menzogne” ne screditerebbero l’immagine, nonché la compattezza, togliendole così molto potere di contrattazione.
Parole dure che, non stentiamo a credere, troveranno presto una risposta dai diretti interessati. Salvini e Meloni non sono certo persone votate al silenzio. Il dibattito dunque continua e, senza dubbio, si intravedono all’orizzonte toni ben più vivaci.
La politica italiana non si è mai fermata ma adesso tornerà quanto pare nel suo vivo.
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