Coronavirus, Ecuador: corpi in fiamme o gettati tra i rifiuti

Uno scenario davvero agghiacciante quello che si presenta in una città dell’Ecuador colpita da Coronavirus. Cadaveri per strada o nella spazzatura

Coronavirus, Ecuador: corpi in fiamme o gettati tra i rifiuti
Fonte foto: (Getty Images)

Uno scenario agghiacciante quello che si presenta in Ecuador, per l’esattezza nella città di Guayaquil, pesantemente colpita dal Coronavirus. Le imprese funebri sono al collasso e le famiglie, iniziano ad abbandonare i cadaveri per strada.

Il capoluogo della provincia di Guayas, conta da solo ben 2.8 milioni di abitanti, ed il Covid ha colto impreparata la comunità, con obitori ormai pienissimi, scarso numero di ambulanze e per ora, inesistenza di fosse comuni. Sono stati alcuni cittadini a costruirne alla meglio alcune, mentre il sindaco della città, Cynthia Viteri denuncia la situazione tramite Twitter, affermando che nemmeno il Governo centrale, si starebbe occupando di recuperare cadaveri che: “Nessuno vuole recuperare”.

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Ecuador, ciò che sta succedendo a Guayaquil ha dell’incredibile

Coronavirus, Ecuador: corpi in fiamme o gettati tra i rifiuti
Fonte foto: (Instagram screenshot: a24noticiaspy)

Gli abitanti della città, hanno dovuto ovviare ai pochi mezzi a disposizione, a modo loro e loro malgrado, lasciando i cadaveri dei propri familiari, per strada sotto buste di plastica, o nella spazzatura. Secondo le ultime dichiarazioni fatte alla BBC, il Comandante della Marina Nazionale, Darwin Jarrín, ha assunto il coordinamento militare ed insieme alla polizia locale, avrebbe assicurato che entro oggi, 2 aprile, tutti i defunti avrebbero trovato degna sepoltura a Guayaquil. Agli inizi di questo triste fenomeno, più di una settimana fa, lo stesso Presidente, Lenín Moreno aveva promesso la creazione in poco tempo, di una task force per dare degna sepoltura ai cadaveri, ma il procedimento non è per niente facile, visto che bisognerà procedere al riconoscimento di centinaia di corpi di cui non si conosce la provenienza.

A seguire, un video che rappresenta al meglio, l’incredibile situazione:

FONTE: YOUTUBE

Una città davvero piegata, quella che si erge nella provincia di Guayas, dove le ultime statistiche, parlavano di ben 1.615 casi di Covid, sui totali 2.302 di tutto il Paese. La situazione, è spiegata molto bene da una donna, intervistata dalla BBC che ha rilasciato parole sconvolgenti: “Mio zio è morto il 28 marzo e nessuno viene ad aiutarci. Gli ospedali ci hanno detto che non avevano barelle e lui è deceduto a casa. Il corpo è ancora lì, a letto, perché nessuno può toccarlo”.

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L’intero Paese ad ogni modo, non è in difficoltà solo per quanto riguarda le sepolture, ma anche dal punto di vista sanitario. Alcuni medici addirittura improvvisano mascherine fatte con bottiglie di plastica, mentre anche gli ospedali, così come gli obitori, sono stracolmi e non riescono ad accogliere tutti i pazienti che ne avrebbero bisogno.

 

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