Chiusura totale fino a Pasqua, poi gradualmente si potrà pensare a delle riaperture. Si studia anche lʼuso di test sierologici per tornare al lavoro
Per iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel dovranno ancora passare almeno due settimane. Fino a Pasqua, infatti, resterà in vigore la chiusura totale, poi, se il numero dei malati continuerà a calare, il governo valuterà una riapertura graduale.
Anche quando il peggio sarà passato e potremo ricominciare ad uscire non più solo per urgenze, bisognerà continuare a mantenere la distanza di almeno un metro e indossare la mascherina nei luoghi pubblici.
Il nuovo provvedimento del governo entrerà in vigore sabato 4 aprile e fino al 18 resteranno in atto le restrizioni più rigide. Inoltre prima di maggio non saranno possibili attività all’aperto o nei locali.
Prima di rientrare al lavoro, inoltre, si sta pensando alla possibilità di utilizzare test sierologici per individuare chi ha avuto la malattia: chi è stato contagiato, infatti, può riprendere immediatamente il lavoro perchè per un periodo non rischia di infettarsi di nuovo.
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Il calendario delle riaperture delle attività
Mentre è chiaro che tutto resterà chiuso almeno fino a Pasqua, si iniziano a studiare aperture scaglionate a seconda della tipologia degli esercizi commerciali. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, inizialmente verranno riaperte quelle attività che non hanno contatti con i clienti, come gli artigiani. Mentre estetisti e parrucchieri, che sono a stretto contatto con i clienti, così come le palestre, dovranno aspettare più tempo.
Per quanto riguarda bar, pub e ristoranti, bisognerà assicurare il distanziamento dei tavoli e rispettare la regola della distanza minima di un metro.
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Gli ultimi a poter riaprire saranno cinema e teatri mentre continuano a destare preoccupazione i grandi eventi, come concerti e partite, che dovranno essere attentamente valutati prima di ottenere il via libera.
Ma oggi è stato il giorno delle commemorazioni: alle 12 l’Italia si è fermata per rendere omaggio a tutte le vittime del coronavirus. L’iniziativa, partita dai sindaci italiani, si è allargata ad altre istituzioni: la bandiera italiana a mezz’asta è stata esposta su tutti gli edifici pubblici.