Il coronavirus ha attecchito praticamente in tutto il mondo. C’è solo una zona del pianeta dove fino a questo momento non sono stati riscontrati casi. Di quale posto si tratta?
Nel giro di pochi mesi il Covid-19 partito a dicembre in Cina, si è rapidamente diffuso nella maggior parte delle zone del pianeta, tanto da spingere l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare lo stato di Pandemia.
In Italia il quadro è il più drammatico e nonostante qualche lieve calo di contagi nei giorni scorsi, la situazione rimane critica, così come in Spagna, dove soprattutto nell’area di Madrid si sono registrato numerosissimi decessi. C’è però un posto del mondo che ancora non ha conosciuto il tanto temuto virus. L’auspicio è che questo trend continui, ma di questi tempi è sempre meglio mantenere un profilo cauto.
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Coronavirus, ecco qual è l’oasi felice dove non ci sono contagiati
Nello specifico si tratta dell’Antartide, continente sconosciuto a molti viste le sue temperature rigide. Negli ultimi mesi però si sono registrate però temperature anomale (circa 20°) che hanno portato allo scioglimento di alcuni blocchi di ghiaccio. Solitamente in questo lembo di terra situato a sud del pianeta, ci sono per lo più tecnici, scienziati, militari e medici per un totale di circa 4mila residenti, provenienti da 28 paesi differenti. Tra questi non può mancare l’Italia, con la sua spedizione situata nella stazione Mario Zucchelli.
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Il capo missione Alberto Della Rovere ha raccontato che solo di recente hanno avuto notizie sulla diffusione del coronavirus, visto che durante i periodi di permanenza tra i ghiacci del Polo Sud i contatti con il “mondo” sono decisamente ridotti. I messaggi ricevuti dall’Italia non sono stati molto rassicuranti, anzi, i tecnici sono stati invitati a rimanere lì, dove paradossalmente nonostante le condizioni ambientali piuttosto estreme, al momento sono decisamente più al sicuro.
Il periodo di missione però è finito. Nell’emisfero australe si va incontro al periodo più freddo che non consente di poter sperimentare e quindi gli scienziati dovranno fare ritorno nel Bel Paese. Prima passeranno dalla Nuova Zelanda, poi in qualche modo rientreranno in patria.