Cassa integrazione: qual è lo stipendio in busta paga? Con le misure previste dal decreto Cura Italia c’è l’estensione dell’ammortizzatore sociale
Il momento che stiamo vivendo è particolarmente complicato, soprattutto per i lavoratori dipendenti e per chi lavora con la partita Iva.
Grazie alle nuove misure previste dal decreto Cura Italia c’è l’estenzione di questo ammortizzatore sociale anche alle piccole imprese. La UIL ha condotto uno studio per capire effettivamente a quanto ammonta la perdita per i lavoratori.
Ciò che è certo è che lo stipendio con la cassa integrazione si riduce. Ma qual è l’effettivo importo?
Cassa integrazione: quanto si perde in busta paga?
La cassa integrazione è uno degli argomenti più in voga al momento, dato che a causa dell’eccezionale emergenza sanitaria che stiamo vivendo molti lavoratori sono costretti a rimanere a casa e le aziende si trovano in estrema difficoltà.
Proprio per questo il Governo ha varato un nuovo decreto legge Cura Italia per aiutare le imprese che stanno vivendo un momento di crisi.
Dunque la cassa integrazione in deroga viene estesa anche alle piccole imprese; una misura straordinaria che vuole aiutare le aziende e i piccoli imprenditori.
Normalmente un lavoratore messo in cassa integrazione in deroga percepisce un‘indennità pari all’80% della retribuzione. Il dato è confermato dai principali sindacati sia CIGS sia CIGO.
Il sindato UIL però ha calcolato effettivamente la perdita in busta paga per ogni lavoratore. Secondo l’analisi la somma persa si aggirerebbe intorno ai 376 euro. Per arrivare a tale cifra il sindacato ha calcolato il reddito annuo lordo medio di un lavoratore dipendente che dovrebbe essere pari a 21.714 euro e il reddito annuo lordo di un lavoratore con partita Iva pari a 22.210 euro.
Se si percepisce uno stipendio medio mensile di 1316 euro netti, la busta paga con la cassa integrazione sarebbe di poco superiore ai 940 euro netti.
Un’altra analisi condotta dalla UIL è quella della perdita in busta paga se il lavoratore usufruisce del congedo parentale. Si tratta di un congedo straordinario di 15 giorni che il Governo ha messo a disposizione per uno o entrambi i genitori alternativamente che hanno figli piccoli fino a 12 anni.
L’indennità sarebbe pari al 50 % della retribuzione.
Anche i genitori che hanno figli tra i 12 e i 16 anni possono sfruttare il congedo, ma questo non è retribuito. In questo caso, facendo riferimento agli stipendi medi annui, la UIL ha calcolato che utilizzando il congedo parentale la perdita sullo stipendio è di 412 euro per avere uno stipendio netto finale di 904 euro.
Per i restanti 15 giorni si devono aggiungere 38 euro mensili dei 100 euro come bonus presenza. Così lo stipendio medio sarà di 942 euro, con una perdita pari a 374 euro. Nel caso in cui, però, il genitore decida di usufruire del congedo anche per i 15 giorni successivi non retribuiti, lo stipendio sarebbe di soli 412 euro.
Dunque, se ne deduce che avere uno stipendio con la cassa integrazione conviene molto di più