Sindaco di Messina si trova in collegamento con Pomeriggio Cinque a parlare della situazione della scorsa sera dove tante persone sono arrivate al sud.
Pomeriggio Cinque torna ancora con un nuovo collegamento e questa volta protagonista dell’intervista è Cateno De Luca, sindaco di Messina molto arrabbiato per la situazione, ieri infatti tantissime persone sono arrivate nel porto della città in viaggio dal nord.
Già nelle scorse ore il primo cittadino aveva fatto un collegamento con i suoi social denunciando la situazione, ma le sue parole in onda in questo momento colpiscono davvero tutti compresa la stessa padrona di casa che non può fare altro che dare ragione.
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Sindaco di Messina in collegamento a Pomeriggio Cinque: “Siamo in trincea”
Sindaco di Messina, Cateno De Luca è adesso in collegamento con la padrona di casa di Pomeriggio Cinque, le sue parole piene di rabbia vengono ascoltate su Canale Cinque.
“Abbiamo rintracciato una macchina e sono dei francesi che hanno attraversato tutta l’Italia, sono riuscito a rintracciarli e a farli bloccare per poi metterli in quarantena. Stasera alle 20 sono qui e io non faccio scendere più nessuno, perchè noi siamo in trincea e la gente non sa più che deve fare. Io aspetto il prefetto, noi sindaci siamo stanchi e parlo a nome di tutti quelli che si trovano alle nostre spalle questi decreti che non sonno chiari”.
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E continua: “Sono arrabbiato anche con le norme che dicono che si può uscire con delle motivazioni, è la Repubblica delle Banane mi permetto di dire. Ci sta chi ne approfitta e io non posso mettere la guardia municipale per controllare chi fa la passeggiata davanti casa. Dobbiamo essere rigidi, farei stare con noi chi fa le leggi mezza giornata cosi magari si rendono conto”.
Ma non è tutto, il sindaco ammette:”Al posto di comando ci sono le persone sbagliate e poi perchè Trenitania continua a fare i biglietti dei treni, noi abbiamo problemi con gli aliscafi e i treni. Sono giorni che chiedo aiuto e nessuno mi ha ancora risposto.” “Chiedo di fare una banca dati con i pendolari e poi tre ore prima di partire si chiede il motivo e se non è un nero motivo non si parte. E’ una banalità che però fa rispettare la legge” conclude infine.