Coronavirus – tasse e versamento fiscale: chi deve pagare

In attesa di proroghe del Governo, in tempo di Coronavirus, ecco chi deve adempiere al versamento fiscale e quindi pagare le tasse il 20 marzo

Coronavirus - tasse e versamento fiscale: chi deve pagare
Denaro (fonte foto: pixabay)

Non solo momenti di preoccupazione e paura, per i cittadini italiani alle prese con la drammatica pandemia del Coronavirus e con la quarantena, ovvero le misure adottate dal Governo Conte: c’è anche poca chiarezza in merito alle scadenze dei versamenti fiscali previste dal decreto che agisce in materia economica curaItalia.

Infatti, rispetto a diverse categorie di contribuenti, vista la situazione complessiva, era stata prorogata la scadenza, di lunedì scorso, fino a vari mesi. La fase di stasi che purtroppo il Paese sta vivendo, stante la condizione di emergenza che i cittadini stanno affrontando, aveva reso necessario un intervento delle Istituzioni in questo senso.

Tuttavia, per quanto riguarda altri contribuenti invece, lo spostamento di Agenzia delle Entrate riguardava quattro giorni. Il nuovo giorno impostato come ultimo per scadenza dei versamenti fiscali infatti era il 20 marzo.

Ad ora, in assenza di nuove circolari dell’Agenzia o di eventuali annunci da parte dell’esecutivo, resta il 20 marzo la data di scadenza e quindi le relative categorie sono tenute ad adempiere a tale scadenza, per quanto concerne pagamenti e versamenti fiscali.

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CORONAVIRUS: TASSE E VERSAMENTI FISCALI 20 MARZO, ECCO CHI DEVE PAGARE SENZA ULTERIORE PROROGA

Coronavirus - tasse e versamento fiscale: chi deve pagare
Banconote (fonte foto: GettyImages)

Una situazione dunque complessa e gravosa, soprattutto risputò al contesto sanitario, ma anche in materia economica, quella generata dalla pandemia del Coronavirus.

Tutti i contribuenti che non sono inclusi nel rinvio deciso in merito alla situazione generata dal Coronavirus, presente nel decreto cura-Italia, sono dunque tenuti ad affrontare entro il 20 marzo pagamenti e versamenti fiscali.

Gli esclusi sono coloro che operano nei settori del turismo, alberghieri e ristoratori, gli appartenenti alle prime zone rosse e chi ha dei ricavi che non vanno a superare la cifra di 2 milioni di euro nel precedente anno d’imposta.

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Per quanto concerne le altre categorie di contribuenti, a meno di ulteriori proroghe dall’esecutivo, cioè chi fattura più della cifra indicata di 2 milioni di euro, è tenuto invece ad adempiere alla scadenza.

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