Coronavirus, infermiera si suicida a Jesolo: lavorava in terapia intensiva

A Jesolo un’infermiera 49enne si è suicidata gettandosi nel Piave: la donna lavorava in terapia intensiva e con i pazienti affetti da Coronavirus

Una terribile tragedia è avvenuta a Jesolo, città veneziana. Un’infermiera, che da qualche tempo lavorava con i pazienti affetti da Nuovo Coronavirus in terapia intensiva, si è suicidata buttandosi dal Piave.

La donna aveva soltanto 49 anni e, secondo le ultime informazioni, abitava da sola e da qualche giorno si trovava a casa perché aveva qualche linea di febbre e aspettava il risultato del tampone per sapere se era affetta dal Covid-19.

La dipartita della donna ha lasciato senza parole tutti i suoi colleghi e le persone che òa conoscevano. L’infermiera lavorava in terapia intensiva presso la struttura ospedaliera di Jesolo.

I colleghi della donna la ricordano come dedita al lavoro ed insostituibile. Il direttore generale dell’Ulss 4 ci ha tenuto a precisare che tutti i colleghi della donna, molto impegnati in questi giorni a causa della terribile pandemia, sono rimasti molto scossi e si sono stretti attorno alla famiglia dell’infermiera.

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Coronavirus, infermiera si suicida a Jesolo: da poco tempo lavorava con i malati di Covid-19

A soli 49 anni un’infermiera che lavorava all’interno del reparto di terapia intensiva all’ospedale di Jesolo si è suicidata. La donna ha deciso di togliersi la vita gettandosi nel Piave lasciando tutti i suoi colleghi senza parole è molto tristi per la terribile perdita.

Il direttore generale dell’Ulss, come detto nel paragrafo precedente, ha sottolineato che tutti i colleghi della donna, molto impegnati in questi giorni a causa della terribile pandemia, sono rimasti molto scossi.

La donna ha lavorato all’interno della struttura ospedaliera di Jesolo nel 2012 e in seguito è stata spostata al San Donà di Piave. In seguito ritorna e Jesolo e qualche giorno fa comincia a lavorare, di sua spontanea volontà, con i malati di Nuovo Coronavirus in terapia intensiva.

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L’infermiera aveva già coperto ben tre turni ed era da qualche giorno a casa perché febbricitante e in attesa del responso del tampone per scoprire se anch’essa era affetta dal Covid-19.