La ministra dell’istruzione Azzolina ha parlato della riapertura della scuola, della didattica digitale e della valutazione degli studenti, oltre che di come sarà fatto l’esame di maturità
Sono molti gli interrogativi che attanagliano mamme e studenti in questo drammatico momento per l’Italia e per il mondo. Ad esempio: quando riaprono le scuole? Come sarà l’esame di maturità?
Durante la trasmissione DiMartedì, è intervenuta la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina che ha provato a gettare un po’ di luce su una situazione delicata come questa. “Le scuole riapriranno quando avremo certezza che il quadro epidemiologico ci permetta di mandare i nostri ragazzi a scuola nella massima sicurezza”, ha rassicurato. Inoltre, ha riconosciuto: “Ci sono studenti e docenti che stanno facendo più di quello che facevano in classe”.
Per quanto riguarda la didattica digitale, essa si sta formando piano piano, ma saranno i docenti che dovranno donarle una fisionomia ben precisa. Certamente gli insegnanti non possono limitarsi a dare i compiti a casa: è un loro dovere dare i voti e riceverli è un diritto per gli studenti. Per la modalità di valutazione, spetterà ai professori decidere come procedere. Ciò che è certo, dice la Azzolina: “Non ci sarà il 6 politico“. Il Miur ha avvisato: “Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti dovranno essere abbandonati”. Il ministero avverte, quindi, di non caricare troppo cognitivamente i ragazzi e di non far passare troppo tempo gli alunni davanti agli schermi.
A cambiare sarà anche l’esame di maturità. “Sto prospettando diversi scenari, l’esame sarà serio e sarà tarato sulla base degli apprendimenti raggiunti”, ha spiegato la ministra. Si comincia il 17 giugno. Si sta valutando se ridurre le commissioni: non ci saranno professori esterni, soltanto i docenti della classe con un presidente esterno a valutare la preparazione degli alunni. Anche la temuta seconda prova subirà delle rimodulazioni: potrebbe essere adeguata al programma svolto o addirittura abolita. Per quanto concerne l’ammissione all’esame, si pensava di ammettere anche gli alunni che hanno presentato delle insufficienze nel primo quadrimestre. Come detto in precedenza, il 6 politico non è contemplato per nessuno.
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Non ci sarà un allungamento del periodo scolastico. Allarme Unesco che avverte: “Il mondo ha chiuso scuole e università. Numeri senza precedenti. Serve un’alleanza globale per l’istruzione a distanza”
L’anno scolastico, in ogni caso, si concluderà a giugno. Lucia Azzolina ha tenuto a chiarire che non è contemplato un prolungamento, considerando anche che persistono dei problemi sulla didattica digitale.
Non solo in Italia la situazione è critica, ma in molti Paesi del resto del mondo. L‘Unesco rende noto che 100 Paesi hanno chiuso scuole e università. Si contano ben 780 milioni di studenti che hanno dovuto sospendere o spostare la loro istruzione.
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Come sappiamo, in Italia le scuole sono ferme dall’8 marzo. In Cina, il paese maggiormente colpito dall’epidemia del coronavirus, è ancora tutto fermo. Stefania Giannini, vicedirettrice del settore ‘Education’ per l’Unesco ha dichiarato: “È a serio rischio il diritto all’educazione”.