Coronavirus-Italia: oltre 600 i pazienti guariti, ma nessuno ne parla

Il numero di contagiati da Coronavirus continua a crescere, ma di pari passo sta aumentando anche il dato relativo alle persone guarite, che però non sembra fare notizia

Coronavirus, Italia
Coronavirus, Italia (Fonte Pixabay)

L’argomento clou in Italia nelle ultime settimane, è il Covid 19, che sta seminando il panico tra la popolazione. Una situazione assurda, che ha portato la gente a vivere quasi come se fosse in atto l’apocalisse o una grande guerra.

La continua diffusione dei numeri dei contagiati e dei decessi, sta spaventando le persone, che stanno prendendo provvedimenti drastici come il non uscire di casa, evitare posti affollati, fare spese considerevoli di generi alimentari solo per citarne alcune. Giusto, sbagliato? Non è lecito dirlo, ma nel nostro piccolo una cosa possiamo farla tutti.

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Coronavirus, la corretta informazione come misura di prevenzione

Coronavirus
Virus, Fonte foto: Pixabay

In primis chi si occupa di comunicazione. Naturalmente bisogna basarsi sulla realtà dei fatti. I dati che giornalmente ci fornisce la protezione civile sono reali ed inconfutabili, ma bisogna diffonderli nella maniera corretta, cercando di evitare il propagarsi di un altro grande male, ovvero la psicosi. Omettere dai titoli il numero di guariti (che al momento si attesta a circa 623) e porre l’accento solo su quello dei decessi (circa 366, quindi poco più della metà rispetto alle persone che si sono ristabilite) è un atto “spaventoso” oltre che scorretto da un punto di vista deontologico visto che non aiuta a chiarire un quadro reale dei fatti.

Altro particolare che andrebbe sottolineato è l’incidenza dell’età avanzata e delle patologie pregresse, che hanno reso deleterio il virus per alcuni pazienti. Il nostro paese in tal senso è un terreno fertile visto che la popolazione anziana si attesta intorno al 35% rispetto alla popolazione complessiva. Naturalmente questo aspetto non va preso con superficialità, l’aspettativa di vita è aumentata e non si può minimizzare sulla morte di persone che avrebbero potuto vivere ancora per diversi anni. Più in generale prima di divulgare certe notizie chiaramente senza alcuna competenza visto che tra addetti ai lavori e persone comuni (oggi l’informazioni circola attraverso chiunque grazie ai social network), di certo non tutti hanno competenze specifiche in ambito virologico ed epidemiologico. Dunque, facciamoci tutti un esame di coscienza e cerchiamo di evitare squallide “bufale”. Facciamo prevalere l’umanità, per una volta.

 

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