Salvador Illa ministro della salute spagnolo va in controtendenza rispetto alle misure sul Coronavirus varate in Italia. Ecco la sua tesi a riguardo
Nel Bel Paese le manifestazioni sportive sono state vietate al pubblico fino al prossimo 3 aprile. Non fanno eccezione i match di Champions League ed Europa League che vedranno protagoniste le nostre squadre nel mese di marzo.
Una misura cautelare per preservare le persone dal contagio di coronavirus, che sta raggiungendo il suo picco massimo di diffusione. Non tutti però sono sulla stessa lunghezza d’onda e chi è fuori dal coro in questo periodo fa scalpore e attira maggiormente l’attenzione.
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Coronavirus, ecco perchè Barca-Napoli si giocherà a porte aperte
Il ministro della salute spagnolo Salvador Illa ad esempio, ha dichiarato che il match di ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra Barcellona e Napoli in programma mercoledì 18 marzo alle ore 21:00 allo stadio Camp Nou si giocherà a porte aperte (l’andata al San Paolo era finita 1-1). La motivazione è che il match riguarda squadre di città non dichiarate zona rossa e quindi non ci sono reali motivazioni per limitare la visibilità dell’evento. L’unico aspetto che potrebbe preoccupare è l’esodo di massa dei tifosi partenopei oltre che la presenza di tanti sostenitori del Barca, ma Illa si è detto contrario alle misure eccessive adottate in Premier League.
In Spagna infatti il virus non ha al momento numeri preoccupanti: 5 morti e circa 345 casi di contagio. Illa intervistato da El Mon per RAC1 ha quindi ribadito che Barca-Napoli si può tranquillamente giocare in presenza di pubblico, visto che al momento il capoluogo campano è sicuro in tal senso. In generale, si tratta di una presa di posizione forte e in pieno contrasto con quanto si sta vedendo in giro per il mondo. Mancano ancora 12 giorni alla partita e visto il continuo mutare del quadro generale, nessuna possibilità è esclusa. Al momento però pare proprio che le porte del Camp Nou saranno aperte.