Grazie ad un sofisticato sistema di intelligenza artificiale, la Cina è riuscita in piena emergenza, ad avere il suo programma di riconoscimento
Anche nel pieno dell’emergenza per Coronavirus, la Cina non vede cambiare il suo piano sicurezza. Il riconoscimento facciale, sarà effettuato anche per chi indossa la mascherina che copre buona parte del viso.
Questo, sarà possibile grazie all’intreccio del lavoro svolto da Wisesoft, società che crea apparecchiature per i controlli aerei e dotata di tecnologie aerospaziali, e quello svolto dalla Sichuan University. Il nuovissimo sistema di telecamere, appoggiandosi a sua volta ad un altro sistema, quello di intelligenza artificiale, permette il riconoscimento facciale anche di persone che si coprono parte del viso.
Popolazione cinese che non smetterà di essere osservata e controllata quindi, nemmeno in un momento così delicato per il Paese. Su come si fosse arrivati a tali tecnologie, c’è una spiegazione interessante di tre ingegneri della Sichuan, che hanno messo tutto per iscritto nella ricerca pubblicata che si intitola: “A future learning approach for face recognition with robustness to noisy label based on top-N prediction”.
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Coronavirus, la Cina non si ferma: riconoscimento facciale anche tramite mascherina
Il sistema è così efficace, da poter esaminare immagini a bassa risoluzione, e grazie a piccoli frammenti, è capace poi di ricostruire l’intera immagine del volto di una persona. Secondo Wisesoft, incredibile al dirsi, il margine di errore di questo speciale sistema è inoltre quasi nullo, stimato al 2%. Tra l’altro questa meraviglia tecnologica è d’aiuto proprio in fase di Covid-19, perché anche in grado di misurare la temperatura corporea delle persone. A proposito dell’emergenza virus, per quanto riguarda l’Italia, non sembra per niente ottimista il sociologo, Luca Ricolfi, che chiede al Paese di fermarsi.
Per ora, ufficialmente, 140 prototipi di questo genere, destinati al controllo, sono stati installati all’interno di una struttura ospedaliera del Paese, ma l’azienda che li ha brevettati punterebbe a costruirne già un migliaio, entro i prossimi sessanta giorni.