A lanciare l’allarme contro questa invasione da microplastiche nella nostra alimentazione è lo studio No Plastic in Nature commissionato dal WWF.
La plastica è ormai finita anche sulla nostra tavola. Ogni settimana ne mangiamo fino a 2.000 frammenti ossia circa 5 grammi, che corrispondono come peso a quello di una carta di credito. Facendo due conti ingeriamo in media oltre 250 grammi di plastica all’anno.
Praticamente impossibile accorgersene poichè quasi tutte le particelle che mangiamo sono più piccole di 5 millimetri e vengono mandate giù quando si beve acqua sia dalla bottiglia che dal rubinetto. La microplastica è infatti presente nelle acque di tutto il mondo partendo da quelle di superficie fino ad arrivare a quella nelle falde. Oltre all’acqua, gli alimenti con i più alti livelli di plastica registrati sono i frutti di mare, la birra e il sale.
A puntare il dito contro questa vera e propria pandemia da microplastiche è lo studio No Plastic in Nature: “Assessing Plastic Ingestion from Nature to People” condotto dall’Università di Newcastle in Australia e commissionato dal WWF, che combina i dati di oltre 50 precedenti ricerche.
“I risultati” afferma Marco Lambertini, direttore internazionale del Wwf “segnano un importante passo avanti nel comprendere l’impatto dell’inquinamento da plastica sugli esseri umani e devono servire da campanello d’allarme per i governi“.
Poi aggiunge:”Se non vogliamo plastica nel corpo, dobbiamo fermare i milioni di tonnellate di plastica che continuano a diffondersi nella natura. È necessaria un’azione urgente a livello di governi, di imprese e di consumatori, e un trattato globale con obiettivi globale“.
Ciò che allarma di più è il nostro futuro poichè la produzione di plastica è aumentata del 4% ogni anno a partire dal 2000 fino ad oggi. Inoltre la produzione potrebbe ancora aumentare fino ad un incremento del 40% entro il 2030.
Ciò significa che se non cambia niente entro il 2025, l’oceano conterrà una tonnellata di plastica ogni tre tonnellate di pesce.
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Sul fronte economico, il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (l’Unep) stima che l’impatto dell’inquinamento della plastica sull’ecosistema marino è di almeno 8 miliardi di dollari all’anno.
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