Astori, due anni dopo: il ricordo del capitano della Fiorentina

Il 4 marzo 2018 moriva il capitano della Fiorentina Davide Astori. Un lutto che ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo del calcio 

Astori
Astori (Fonte Instagram)

Gli anni passano, ma il ricordo resta vivo. Sembrava ieri, eppure sono già trascorsi due anni da quel maledetto 4 marzo del 2018, quando il corpo del capitano della Fiorentina Davide Astori fu ritrovato privo di vita nella stanza 118 dell’Hotel Là di Moret di Udine prima del match tra i friulani e bianconeri. A portarlo via ai suoi cari e ai tifosi di tutto il globo è stata una rara patologia cardiaca definita “killer silenziosa”. Nello specifico, si tratta di una fibrillazione ventricolare da cardiomiopatia aritmogena.

Inizialmente non se avvertono i sintomi, poi piano piano diventa deleteria soprattutto in caso di sforzi eccessivi. Si tratta del medesimo male che ha portato via anche Morosini, Puerta e Darcy Robinson. Inoltre, stando alle indagini effettuate nel corso del tempo, sembra che nei controlli per l’idoneità fisica 2016 e 2017, ad Astori fosse stata riscontrata un’extrasistole ventricolari. Particolari che fanno aumentare il rammarico, magari se fosse stato “fermato” e curato meglio, oggi il sorriso di Davide continuerebbe a splendere sui campi di calcio.

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Astori, la giornata di commemorazione da parte della Fiorentina

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Astori (Fonte Instagram)

Naturalmente per forza di cose a Firenze, dove il compianto numero 13 aveva ormai messo radici, non sarà una giornata come le altre. L’appuntamento è per il primo pomeriggio presso il centro sportivo che il club toscano gli ha dedicato subito dopo la sua scomparsa. Ci saranno tutti. Allenatore, staff tecnico, componenti della rosa e dirigenti sono pronti a commemorare l’eterno capitano.

Coloro che hanno avuto la fortuna di giocarci insieme (Chiesa, Benassi, Badelj, Pezzella e Dragowski) parleranno di lui al resto della squadra e spiegheranno il perchè Davide si era conquistato un posto speciale nel cuore di tutti. Il suo carisma e il suo sorriso continueranno ad accompagnare gli appassionati di calcio e non solo, che nonostante il passare degli anni non potranno mai dimenticare l’esempio di sportività e lealtà che ha lasciato all’umanità.

 

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