Nel 2019, il Pil del Paese ha chiuso soltanto con uno 0,3%, con un record negativo che non si ripeteva da ben cinque anni
Secondo gli ultimi dati Istat, in Italia, c’è un “marcato rallentamento”, con il Pil, cresciuto soltanto dello 0,3% nel 2019. Non accadeva dal 2014, di avere una crescita così bassa, con quell’anno che vide una crescita vicinissima allo 0,0.
E pensare, che il dato ha comunque superato le previsioni del Governo, che erano dello 0,1% ed anche della stima preliminare della stessa Istat, dello 0,2%. Nel 2018 invece, la crescita aveva visto un positivo 0,8%.
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Pil Italia, i dati sono davvero preoccupanti
Nulla di positivo, emerge dai dati Istat sulla crescita del Prodotto interno lordo della Nazione. Quasi ai minimi storici, lo 0,3% del 2019, potrebbe addirittura non migliorare per quanto riguarda la stagione prossima.
L’emergenza Coronavirus, sulla quale ha provato a fare ironia, parlando però anche della cattiva gestione, Maurizio Crozza, sta piegando il Paese, proprio dal punto di vista economico. Lo spiega l’International Air Transport Association che ha chiesto intanto, di sospendere la normativa che regola la gestione degli slot. Le compagnie aeree infatti, starebbero registrando dei fortissimi cali di richieste, proprio a causa dell’emergenza Covid-19 e i dati hanno portato l’associazione ad essere costretti ad inoltrare la richiesta ai regolatori del trasporto aereo nel mondo.
Tornando al Pil, il rapporto tra questo ed il debito pubblico, è rimasto invariato, con un 134,8%. Secondo la Interim Economic Outlook, intanto, visto proprio il periodo di crisi per il Coronavirus, il Pil potrebbe scendere dallo 0,3 del 2019, allo 0%, nel 2020. L’organismo internazionale di Parigi, prevede invece un incoraggiante 0,5% per il 2021. Secondo la Ocse invece, non è solo l’economia italiana in questo momento a correre seri rischi, ma quella del mondo intero. La crescita del Pil mondiale in effetti, potrebbe ricevere un ulteriore, significativo, rallentamento del 2,4% nel 2020, perdendo lo 0,5% rispetto al 2019, quando la crescita era del 2,9%. La Cina, Paese con maggiori controindicazioni finanziarie causate dal virus, vede stimata la sua crescita per il 2020 al di sotto del 5%, con annessa prevista risalita per l’anno successivo, del 6%.