Il noto conduttore e divulgatore scientifico Piero Angela, ha detto la sua sul Coronavirus, che in questi giorni sta destando molteplici preoccupazioni agli italiani
Tra i tanti i pareri in merito al Coronavirus, è arrivato anche quello decisamente autorevole di Piero Angelo, che da anni si occupa di documentari inerenti natura e scienza. Con l’umiltà che solo i grandi hanno, ha però dichiarato di non avere le giuste competenze per potersi esprime. Ha rimandato dei giudizi più specifici a medici e virologi, ma non ha disdegnato dall’esternare il suo pensiero in merito.
Dunque per questo, Angela è intervenuto proprio in questi giorni in una conferenza congiunta insieme al Presidente dell’ODG Carlo Verna e ha posto principalmente l’accento su come deve essere affrontata questa fase, senza farsi prendere dal panico e soprattutto dando credito solo alla sana e corretta informazione.
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Piero Angela, la sua opinione sulla questione Coronavirus
"L'Italia ha dimostrato di saper guarire persone ammalate e ha preso misure drastiche per fermare il coronavirus, dunque paradossalmente è un Paese sicuro e non il più a rischio". #PieroAngela a @RaiPortaaPorta pic.twitter.com/mffzvTNa1X
— SuperQuarkRai (@SuperQuarkRai) February 27, 2020
Il conduttore televisivo ha manifestato la sua preoccupazione per quanto concerne la psicosi che si sta diffondendo all’interno del Bel Paese. Un’ondata eclatante che purtroppo si è abbattuta anche all’estero, dove stanno iniziando a prendere provvedimenti drastici nei confronti dell’Italia. Per questo ha invitato gli addetti ai lavori a diffondere notizie veritiere e basate sul buon senso senza seminare panico tra la gente. Successivamente ha ribadito che non bisogna allarmarsi rispetto al Coronavirus, visto che secondo gli esperti dovrebbe rientrare a breve visto il cambio di stagione ormai alle porte.
Nel frattempo si auspica che la scienza possa fare il suo corso e trovare dei rimedi come cure e vaccini, volti a placare i sintomi e di conseguenza a ridurre il contagio. Mai nella sua lunga e gloriosa carriera si era trovato dinanzi ad un caso così spinoso a livello mediatico. Il raffronto con la normale influenza, che fa registrare molti più decessi annualmente (tra i 300mila e i 600mila in tutto il mondo) la dice lunga su come la situazione sia palesemente sfuggita di mano.