Coronavirus, Piero Angela dice la sua: “Allarmismo eccessivo”. VIDEO

Il noto conduttore e divulgatore scientifico Piero Angela, ha detto la sua sul Coronavirus, che in questi giorni sta destando molteplici preoccupazioni agli italiani

Piero Angela
Piero Angela (Fonte Facebook, @SuperQuarkRai)

Tra i tanti i pareri in merito al Coronavirus, è arrivato anche quello decisamente autorevole di Piero Angelo, che da anni si occupa di documentari inerenti natura e scienza. Con l’umiltà che solo i grandi hanno, ha però dichiarato di non avere le giuste competenze per potersi esprime. Ha rimandato dei giudizi più specifici a medici e virologi, ma non ha disdegnato dall’esternare il suo pensiero in merito.

Dunque per questo, Angela è intervenuto proprio in questi giorni in una conferenza congiunta insieme al Presidente dell’ODG Carlo Verna e ha posto principalmente l’accento su come deve essere affrontata questa fase, senza farsi prendere dal panico e soprattutto dando credito solo alla sana e corretta informazione.

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Piero Angela, la sua opinione sulla questione Coronavirus

Il conduttore televisivo ha manifestato la sua preoccupazione per quanto concerne la psicosi che si sta diffondendo all’interno del Bel Paese. Un’ondata eclatante che purtroppo si è abbattuta anche all’estero, dove stanno iniziando a prendere provvedimenti drastici nei confronti dell’Italia. Per questo ha invitato gli addetti ai lavori a diffondere notizie veritiere e  basate sul buon senso senza seminare panico tra la gente. Successivamente ha ribadito che non bisogna allarmarsi rispetto al Coronavirus, visto che secondo gli esperti dovrebbe rientrare a breve visto il cambio di stagione ormai alle porte.

Nel frattempo si auspica che la scienza possa fare il suo corso e trovare dei rimedi come cure e vaccini, volti a placare i sintomi e di conseguenza a ridurre il contagio. Mai nella sua lunga e gloriosa carriera si era trovato dinanzi ad un caso così spinoso a livello mediatico. Il raffronto con la normale influenza, che fa registrare molti più decessi annualmente (tra i 300mila e i 600mila in tutto il mondo) la dice lunga su come la situazione sia palesemente sfuggita di mano.

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