Scena insolita e bizzarra a Odessa, in Texas. Nella stazione di polizia si presenta un insolito visitatore
Scena insolita e bizzarra a Odessa, in Texas. Nella stazione di polizia si presenta un insolito personaggio. E’ Chico, un bellissimo pastore tedesco che dopo aver abbandonato la propria casa e girovagato per le vie della città, è entrato nel dipartimento di polizia desideroso di far sapere agli ufficiali che si era smarrito e per denunciare la sua scomparsa.
A riceverlo c’era il sergente Rusty Martin che ha raccontato come il cagnolone non apparisse troppo angosciato dal suo status di “cane smarrito”. Per lo più, è sembrato viverselo come un bel momento.
Gli agenti, quindi, inizialmente non hanno compreso cosa stesse accedendo e si sono messi a giocare con il cane in attesa che entrasse il legittimo proprietario. Ma dopo diversi minuti non si è presentato nessuno e Chico era ancora lì a giocare con loro.
“Eravamo tutti entusiasti di averlo nell’edificio”, ha poi raccontato il sergente Martin. “Avevamo una pallina da tennis e l’abbiamo lanciata per un po’ nella hall per farlo giocare. Tutti lo adoravano”.
Nonostante il divertimento generale, gli agenti non si sono però dimenticati del loro ruolo e si sono messi al lavoro per risolvere il caso. Il cane indossava un collare, ma a quanto pare la medaglietta identificativa era caduta. La ricerca ha subìto dunque qualche ostacolo. Così hanno deciso di chiamare il controllo degli animali per verificare la presenza di un microchip.
A quel punto gli agenti, proprio grazie al microchip, hanno iniziato le ricerche per risalire ai proprietari. Il cane ha però cambiato idea improvvisamente. Di sua spontanea volontà è infatti uscito dalla stazione di polizia ed è tornato a casa da solo prima che arrivassero i funzionari del controllo animali.
“E’ uscito dalla nostra sede con la stessa velocità con cui era entrato” scrive Martin su Facebook. Il proprietario ha poi scritto il giorno successivo sui social per dire che quello era Chico e che era tornato a casa. Viveva a circa un chilometro e mezzo dalla stazione di polizia ed aveva deciso di trascorrere una giornata diversa dalle altre, sia per lui che per i poliziotti.
Come funziona e a cosa serve il microchip
Il microchip del cane è stato introdotto per sostituire la pratica del tatuaggio, istituita nel 1991, ed è oggi obbligatorio per legge. Questo nuovo metodo di identificazione degli animali è molto più sicuro, indolore e certificato.
Al suo interno c’è un chip decodificabile solo da veterinari abilitati, attraverso il quale si può scoprire la carta d’identità del cane. Questa è costituita da un codice univoco di 15 cifre, che permette di identificare il nome e la residenza del proprietario, grazie alla registrazione all’Anagrafe canina. L’inserimento del microchip va fatta entro i due mesi di vita del cane, altrimenti si rischia una sanzione fino ad ottanta euro.