Abbiamo spesso sentito parlare in queste ore, di tampone, per evidenziare o scongiurare il pericolo Coronavirus. Scopriamo cos’è e come utilizzarlo
Nelle ultime settimane, dove l’emergenza Coronavirus riguarda molto da vicino l’Italia, abbiamo spesso sentito parlare di “Tampone”, nei Tg e nelle radio. In effetti non tutti sanno di preciso di cosa si parli, se non per sommi capi.
Ed allora, proviamo a capire cos’è ed in che modo i medici, lo adoperano sui pazienti che potrebbero essere affetti da questo o da altri virus.
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Coronavirus, cos’è il tampone faringeo
Per verificare se il Coronavirus abbia o meno effettivamente, colpito un soggetto a rischio, in Italia è usato il famoso “Tampone”. In realtà il suo nome completo è Tampone faringeo, e punta proprio ad analizzare la mucosa della faringe. Inserito nella cavità orale, questo tamponcino consente di raccogliere le particelle che possono essere colpite dal virus, in modo da individuarlo.
Intanto, il Paese è molto preoccupato dai vari casi che purtroppo per ora, sembrano non volersi fermare, ed a perderne sono anche i luoghi di interesse pubblico. Un esempio, sono i cinema, sempre meno pieni e che hanno fatto decidere per il rinvio dell’uscita, alcuni film. Nella speranza che l’emergenza smetta presto di colpire l’Italia intanto, sono tanti i pazienti sottoposti al tampone per paura del contagio.
La forma effettiva di questo strumento di cui tanto si sente parlare, è semplicemente quella simile ad un grande cotton fioc. Un bastoncino con del cotoe fissato sulla parte finale. Come già specificato è inserito nella cavità orale perché da lì mette in pratica la sua efficacia. Il trattamento però, non dura moltissimo e seppur fastidioso, è sopportabile, soprattutto perché non comporta nessun tipo di dolore. Questo strumento infatti, adatto alla cattura degli elementi che servono, ossia muco e saliva, impiega infatti pochissimi secondi a raccogliere gli elementi che servono, lasciando poi libero il paziente.