Michael Jackson, autopsia: scoperte raccapriccianti

Dieci anni e mezzo dopo la morte di Michael Jackson, spuntano nuovi dettagli sull’autopsia

(Photo by Kevork Djansezian-Pool/Getty Images)

Era il giugno 2009 quando il “Re del pop” morì per un attacco cardiaco mentre si trovava nella sua casa di Holmby Hills a Los Angeles. La morte fu improvvisa. Soltanto qualche giorno prima Michael stava lavorando sul palco insieme ai ballerini in vista di un tour mondiale. Il mondo restò senza parole e i suoi fan sgomenti. Tant’è che la sua morte fu definita “l’evento mediatico più grande di sempre”. Tanti siti Internet andarono in “crush” per le continue ricerche riguardanti il decesso dell’artista.  Ancora oggi ci si chiede se sia ancora vivo o se quel fatidico giorno fosse stato ucciso. Infatti, in un primo momento si parlò anche di omicidio. Fu accusato e successivamente condannato a 4 anni di reclusione per omicidio colposo il medico Conrad Murrey che avrebbe iniettato una dose letale di Propofol.

Oggi l’attenzione mediatica si concentra sui dettagli raggelanti che trapelano dall’autopsia. Sul corpo di Michael Jackson sarebbero stati trovati delle ecchimosi e dei tagli. Sono stati volutamente taciuti? Al momento le notizie in merito sono poche, anche se è risaputo che l’aspetto del cantante era mutato per via di alcuni interventi estetici.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE – Michael Jackson, The Rise and Fall arriva il documentario BBC

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE – Unesco, genere musicale può diventare patrimonio immateriale

Emergono altri dettagli dei segni visibili sul corpo di Michael Jackson

Michael Jackson
Michael Jackson Getty Images

Un’altra tesi è che i segni visibili sul corpo dell’artista sono dovuti al vano tentativo dei paramedici di rianimarlo. Infatti, le costole di Michael Jackson furono rotte dai medici durante la rianimazione cardiopolmonare e una macchina chiamata pompa a palloncino era stata inserita nel suo petto mentre tentavano di riavviare il suo cuore.

Negli ultimi tempi, il cantante soffriva di insonnia cronica e per questo motivo assumeva spesso benzodiazepine per dormire. La sera del decesso, per aiutarlo a prendere sonno, il medico decise di somministrare per via endovenosa l’anestetico Propofol, un potente farmaco che è utilizzato esclusivamente in ambito ospedaliero per indurre l’anestesia.

Ad ogni modo, come sappiamo, l’esistenza del Re del pop è stata da un lato ricca di successi e dall’altro controversa. Hanno fatto scalpore le dichiarazioni di Elton John: “Conosco Michael da quando avevo 13 o 14 anni. Era il bambino più adorabile che tu possa immaginare, ma a un certo punto ha iniziato a isolarsi dal mondo e dalla realtà come ha fatto Elvis Presley. Era veramente malato di mente, era una persona inquietante. È stato incredibilmente triste”.

Gestione cookie