Rischio privacy per WhatsApp: su Google sono apparsi alcuni gruppi privati e potenzialmente chiunque navighi sul web potrebbe vedere il loro contenuto
Una nuova emergenza per l’applicazione di messaggistica WhatsApp questa volta riguarda i gruppi della chat finiti per una falla su Google: ecco quali sono i rischi. La notizia è stata resa nota da ‘Vice’ e ha messo immediatamente in allerta gli utenti.
Secondo quanto riportato dalla nota rivista on line, gli inviti privati delle chat di gruppo sarebbero stati resi pubblici e indicizzati su Google. La conseguenza sarebbe che i gruppi, fino ad oggi privati, potrebbero essere resi pubblici e aperti a tutti grazie al noto motore di ricerca.
Ovviamente, com’è noto a tutti, per entrare in gruppi privati bisogna essere invitati dal creatore e/o amministratore. Il link che permette l’ingresso, però, può essere inviato da chiunque anche tramite altri siti di messaggistica in modo da dare la possibilità a più persone di stare in collegamento tra di loro.
Il problema è che condividendo il link fuori da WhatsApp, a causa della falla in questione, potrebbe essere possibile l’accesso al gruppo anche se non vi è alcun invito.
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WhatsApp, gruppi a rischio privacy: la risposte dell’applicazione di messaggistica
Una nuova minaccia ha colpito la privacy della famosissima applicazione di messaggistica WhatsApp. Come spiegato nel paragrafo precedente, a causa di una falla del sistema, i gruppi privati potrebbero essere indicizzati su Google e quindi aperti a tutti gli utenti sul web.
Com’è ormai noto, per avere accesso ad un gruppo privato bisogna essere invitati dall’amministratore e/o creatore del gruppo in questione, ma a causa del problema che avrebbe colpito l’app di messaggistica questo passaggio non sarebbe obbligatorio.
Diverse sono state le segnalazioni arrivate all’app e a Google, quest’ultimo è immediatamente corso ai ripari e ha bloccato le ricerche in questione.
Anche ai vertici dell’applicazione di messaggistica è arrivato l’allarme. La risposta da parte dell’app è stata tempestiva, infatti, è stato spiegato che tutti gli amministratori dei diversi gruppi possono inviare l’invito a chiunque per aggregarsi ad un gruppo, ma questi ultimi non dovrebbero essere pubblici.