Uno dei fattori che ha inciso di più è la non conoscenza del Coronavirus da parte dei medici, che non avrebbero agito secondo il giusto protocollo
Fino a qualche giorno fa, il Coronavirus sembrava qualcosa di lontano per il nostro paese. Nel giro di poche ore si sono registrati molteplici casi e purtroppo alcuni decessi, in particolar modo in Lombardia e in Veneto. Per questo adesso è scattata una vera e propria psicosi da contagio.
Ciò che però in tanti si staranno chiedendo è come mai questa nuova malattia si sia diffusa soprattutto nel Nord Italia e non in altre zone dello stivale. Una spiegazione logica in realtà non c’è. La situazione non è stata monitorata a dovere nelle ultime settimane, dunque è difficile capire quali siano stati i movimenti che hanno fatto si che il virus penetrasse anche all’interno del nostro paese, in particolar modo nella zona settentrionale.
LEGGI ANCHE -> ELETTRA LAMBORGHINI, CORONAVIRUS: ARRIVA L’ANNUNCIO CHE STUPISCE I FAN
LEGGI ANCHE -> CORONAVIRUS: SCIACALLI ONLINE. PREZZI AMUCHINA E MASCHERINA ALLE STELLE
Coronavirus, ecco perchè si è diffusa rapidamente nel Nord Italia
Secondo il commissario all’emergenza Angelo Borrelli, il Coronavirus ha avuto terreno fertile proprio perchè non è stata considerata l’ipotesi che potesse arrivare anche in Italia. A suo modo di vedere i medici non hanno preso i provvedimenti necessari quando si sono ritrovati davanti ai primi casi e in alcune circostanze infatti sono stati contagiati anche loro. In parole povere, i responsabili dei servizi sanitari non hanno avuto la giusta lungimiranza nel riconoscere tempestivamente i sintomi riconducibili al virus che sta spaventando il mondo intero. Quindi, per Borrelli non si tratta di una colpa, bensì di difficoltà nell’individuare i segnali che potevano lasciar presagire il contagio da Coronavirus.
Le precauzioni non sono state prese perchè nessuno dei pazienti era stato in Cina o era entrato in contatto con persone di ritorno dal paese asiatico. In questi casi non esiste un protocollo preventivo, così come non esiste per la normale influenza. Un quadro che ha messo a serio rischio i medici e infermieri, che ovviamente sono a stretto contatto con i pazienti.