Attenzione a cosa cliccate o ai dati che rilasciate. Le truffe possono arrivare sotto qualunque forma: sms, e-mail, telefonate o anche foto Facebook
La Polizia Postale ha messo di nuovo in guardia i cittadini, dalla possibilità di truffa, ricordando i tanti modi in cui essa può essere esercitata. A partire dal vecchio metodo, la telefonata, fino ad arrivare ad SMS o mail.
Meglio conoscere quindi alcuni segreti per non incappare in imbrogli del genere. Alcuni errori dei truffatori, sono abbastanza evidenti.
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Truffe telefoniche o via social, ecco come smascherarle
Sono sempre tante, le truffe a cui bisogna stare attenti. Gli imbroglioni sono sempre dietro l’angolo e con nuove idee. Di pochi giorni, la notizia di alcune fatture sospette dell’Enel che facevano pensare ad una truffa online.
La prima possibilità di raggiro vede come bersaglio le carte PostePay. Il truffatore, finge di appartenere al corpo della Polizia Postale e dopo averlo sottoposto a spiegazioni su finte problematiche, chiede i codici di sblocco della scheda per depositi e prelievi. Se ricevete telefonate del genere, in cui è l’interlocutore a chiedere i vostri dati, il consiglio è quello di non darli per telefono e recarsi all’ufficio di Polizia più vicino per segnalare la cosa.
Arriva anche la truffa dove vengono usate false date di scadenza per gli account di posta elettronica, che, assicura la Polizia Postale, in realtà non scadono mai. Se dovesse arrivarvi una mail dove vi è richiesto di cliccare su un link per capire cosa possiamo fare, voi cestinatela e non entrate in nessuno di questi link, andando poi a denunciare la cosa alla Polizia. Tra l’altro, uno dei messaggi di posta elettronica andati in rete negli ultimi mesi, conteneva anche dei vistosi errori grammaticali, recitando: “Gentile utente, tutte le email sono stati aggiornati e il tuo account di posta elettronica è scaduto. Per fare in modo che esso rimanga attiva seguire il link webmail.email.it.”
Attenzione anche a Facebook: esiste infatti, un virus informatico che può infettare le pagine Facebook personali. Vi arriva un’immagine con la domanda: “Sei tu in questa foto?”, bene, non cliccateci. Attraverso il click infatti, rischiereste di attivare proprio il virus.