Digestione: che cosa non fare mai dopo aver terminato un pasto

Il processo di digestione è delicato e va assecondato attraverso alcuni passaggi da seguire accuratamente. Ecco quali sono quelli da non trascurare mai

Una sana e corretta alimentazione è basilare per tenersi in forma ed essere in salute. Questa però va accompagnata da una serie di piccoli accorgimenti, come ad esempio non saltare la colazione o evitare di riempirsi troppo a cena. Frutta e verdura vanno inserite costantemente nel proprio regime alimentare, ma vanno mangiate in alcuni momenti particolari. La frutta ad esempio al contrario di quanto facciamo spesso, non va mangiata dopo i pasti. Il suo assorbimento può subire forti limitazioni e di conseguenza può essere dannosa per il processo di digestione. 

Questa è solo una delle cose da non fare assolutamente appena ci si alza da tavola. L’iter digestivo è molto importante e non intralciarlo è un buon passo verso il benessere fisico e psicologico. Dunque, nel dettaglio, ecco quali sono le attività e le pratiche da evitare nel momento in cui si termina un pasto. 

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Digestione: il decalogo da seguire quando si finisce di mangiare

Sottoporre il corpo a sforzi fisici eccessivi (ad esempio corsa, palestra e piscina) può essere alquanto dannoso. La digestione già di per sé richiede un dispendio di energie supplementari e aumentare ulteriormente il carico rischia solo di provocare un effetto boomerang. Dunque meglio fare una passeggiatina blanda, che non è mai dannosa. Nemmeno il riposino pomeridiano è ritenuto salutare in tal senso visto che sdraiandosi si interrompe la digestione.

Tra le conseguenze più immediati possono esserci disagio, dolore e flatulenza. Al tempo stesso è sconsigliato anche di farsi la doccia, onde evitare sbalzi di temperature improvvisi. Ovviamente fumare è controproducente e lo è ancor di più dopo i pasti. Dunque, brutte notizie per i fumatori che dopo aver concluso il pranzo o la cena sono soliti lasciarsi andare alla classica accoppiata sigaretta-caffè. Questa pratica rischia di favorire ancor di più gli la proliferazione degli agenti cancerogeni, un po’ come si fumassero dieci sigarette.