Tra le truffe più diffuse, una in particolare sta facendo molto parlare di sé: ecco a cosa stare attenti e in come i malintenzionati sottraggono denaro
Purtroppo in questo periodo, come da tempo a questa parte, si parla sempre più spesso di truffe, poiché ne esistono molte e davvero diverse tra loro, ma che hanno tutte un medesimo scopo: sottrarre informazioni private o denaro.
Da una parte ci sono gli hacker, o comunque i malintenzionati, dall’altra le vittime che possono commettere ingenuamente degli errori che poi pagano a caro prezzo, come accade con la truffa delle sim che vi svuota il conto, a prescindere dall’operatore.
Una delle truffe più note è quella definita crypto-porn, che sta avendo una veloce diffusione soprattutto in Francia, come spiega proprio la versione francese di Yahoo.
In questo caso, non molto lontano dagli altri, il malintenzionato prova a convincere, mediante un messaggio, la persona in questione che c’è stato l’accesso alla webcam: la minaccia riguarda la diffusione di immagini compromettenti.
Il passo finale è la promessa, previo pagamento di una tale cifra, della mancata diffusione di tali presunti scatti.
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Crypto-porn tra le truffe più diffuse in Francia: come funziona e i numeri preoccupanti
Sono davvero tante la truffe a cui stare attenti online, e occorre sempre informarsi e prestare attenzione, onde evitare di incorrere in qualche ricatto, magari con ingenuità, vista l’ampia presenza di hacker e malintenzionati sul web. Ce ne sono, purtroppo, davvero di ogni tipo, come quelle romantiche che possono rovinare le donne.
L’efficacia della crypto–porn, una truffa compresa nella “sextortion“, cioè l’estorsione a sfondo sessuale, è molto efficace, anche perché convince la vittima condividendo alcune sue informazioni private su cui ha messo le mano sopra in altro modo.
E lo sfortunato, inoltre, spesso sceglie anche di non denunciare la truffa in quanto spaventato o perché si vergogna.
Tuttavia, l’aumento dei casi in Francia ha subito un picco notevole negli ultimi tempi, con le richieste di assistenza per cyberbullismo o attacchi digitali cresciute fino a 90000 nel 2019, rispetto alle 28.855 dell’anno precedente.
