Whatsapp, attenzione all’avvertimento: pericolo malware

Attenti a non inserire quel codice: novità per quanto riguarda WhatsApp, ci sarebbe un nuovo malware in giro, occhio ai soliti hacker

Gli hacker, sono sempre in agguato e la App di messaggistica più diffusa del pianeta, è sempre fonte di eventuali pericoli. Così, arriva un nuovo avvertimento di pericolo per quanto riguarda WhatsApp.

In questi giorni infatti, potrebbe esserci arrivato, o potrebbe arrivare un messaggio di un numero sconosciuto che ci chiederà di inserire un codice per ottenere una frase d’amore, vista la recente ricorrenza di San Valentino: ma noi non dobbiamo assolutamente cliccarci ! E certamente, non dobbiamo, qualora richiesto, inserire dati personali.

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WhatsApp, attenti al malware di San Valentino

Secondo il creatore di Telegram, WhatsApp, non sarebbe molto sicuro, in una recente intervista tra l’altro, proprio lui svelò alcuni indizi che ne spiegano il perché. Stavolta però, la stessa società di proprietà di Facebook, è corsa presto ai ripari, lanciando un avviso a tutti gli utenti, a proposito del nuovo malware di San Valentino: “WhatsApp non chiederà mai l’inserimento di un codice, quindi raccomandiamo a tutti gli utenti di non rivelare mai un codice pin a nessuno, o di divulgare informazioni private o finanziarie a nessuno, a meno che non sia qualcuno che si conosce e di cui ci si fida”. Queste, le parole della nota, che apre gli occhi agli utenti, più ad ampio raggio, ma ecco cosa è successo durante i giorni di San Valentino.

Un messaggio arrivato da un numero sconosciuto, contenente un codice, arrivava ai clienti della App, cliccando su tale codice, sarebbe poi apparso, un messaggio d’amore. Nulla di più falso, cliccandoci, potreste far accedere a dei vostri dati, gli hacker che si nascondono spesso dietro a tipi di malware del genere. Infatti, è generalmente consigliato aprire qualunque tipo di link, solo se ci arriva da una fonte che conosciamo, per evitare di incappare in brutti inconvenienti. La App di messaggistica, può essere infatti, fonte di condivisione involontaria di dati, per tantissime persone, avendo ormai raggiunto la quota di 2 miliardi di utenti nel mondo.