Alcuni cibi possono avere degli effetti dannosi nel tempo per il nostro cervello. Ecco quali evitare e quali invece introdurre nella nostra dieta
Mangiare sano fa bene non solo al corpo, ma anche alla mente. Le scelte alimentari infatti hanno un’incidenza sul nostro cervello e nel caso in cui si opti per determinati cibi non proprio salutari in tal senso, c’è il rischio di poterlo danneggiare gravemente. Ovviamente gli effetti si vedono nel tempo e dopo un consumo piuttosto reiterato di determinati alimenti.
Dunque è bene optare sempre per un regime alimentare caratterizzato dalla presenza di fibre, frutta e verdura. L’altro amico per antonomasia del cervello è il pesce. Sardine, tonno, aringhe e salmone sono quelli che contengono il più alto quantitativo di Omega 3, ovvero acidi grassi essenziali, che oltre ad avere un impatto positivo nella prevenzione alle malattie cardiovascolari e al colesterolo, sono decisamente salutari anche per le funzioni cerebrali.
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Quali sono gli alimenti nemici del cervello?
Sul versante dei cibi sconsigliati, il gradino più alto del podio è occupato dai prodotti ricchi di zuccheri e quelli pronti. Il loro consumo spropositato possono favorire un calo delle capacità mnemoniche e un decremento della sua elasticità che può sfociare anche nella demenza. Le bibite zuccherate (Coca Cola e Fanta per esempio) sono praticamente da abolire o comunque da bere saltuariamente. Possono infatti aumentare il rischio di Alzheimer al pari degli alimenti pronti e preconfezionati (contengono conservanti e idrogenanti).
Sul banco degli imputati ci sono anche farine bianche e carboidrati raffinati, i quali contribuiscono alla diminuzione di alcune funzioni legate alla memoria. Assolutamente da evitare l’aspartame e i dolcificanti artificiali in generale. Possono inibire la parte del cervello che regola le emozioni. Brutte notizie per gli amanti dell’alcol, l’abuso infatti può rivelarsi controproducente e può portare addirittura alla perdita dei neurotrasmettitori. Dunque, pochi semplici accorgimenti a tutela della propria salute. Certo, qualche trasgressione ce la si può sempre concedere, a patto che non diventino consuetudinarie.