La virologa Ilaria Capua, ospite del programma L’Aria che Tira, ha parlato della possibilità che ben presto potrebbe giungere in Italia. E lancia un appello
I numeri delle persone contagiate dal virus continuano a salire e con esso anche quello dei decessi, giunti ad oggi a 1.350. La Covid-19, così è stata denominata la malattia respiratoria derivante dal 2019-nCoV, seppur diffusa maggiormente in Cina, continua a tenere stretto nella morsa della paura l’intero Pianeta.
E le parole della virologa Ilaria Capua, ospite del programma L’Aria che Tira in onda su La 7, hanno fatto riflettere. La dottoressa ha spiegato che il nuovo coronavirus ben presto raggiungerà l’Italia e che non avrà breve durata. Per questo motivo ha invitato le aziende ad organizzarsi iniziando a pensare alla possibilità di usufruire del telelavoro.
Qualora, infatti, il 2019-nCoV dovesse giungere si troverebbero già preparati a far fronte all’emergenza.
Nel frattempo, in Italia sono stati dimessi dall’ospedale Spallanzani di Roma i 20 turisti cinesi che facevano parte della comitiva della coppia risultata positiva al coronavirus. Tutti sono stati in quarantena 14 giorni e sono sempre risultati negativi al test.
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Coronavirus, la virologa Ilaria Capua avverte: “Arriverà in Italia”
Nonostante l’Istituto Superiore della Sanità abbia definito l’Italia come uno dei Paesi più abili nell’attività di contenimento, il rischio che il virus possa diffondersi nel nostro Paese resta altissimo. La virologa Ilaria Capua, ospite nella trasmissione di La7, ha lanciato un accorato appello: “Le aziende che hanno la possibilità di lavorare con il telelavoro e che quindi possono aiutare il Paese inizino a pensarci! È un’infezione che non durerà una settimana. Arriverà in Italia, farà il giro del mondo, combinerà dei guai importanti nei Paesi più poveri. Bisogna Organizzarsi, Organizziamoci!”
Proprio tre giorni fa, invece, il presidente americano Donald Trump aveva affermato: “L’epidemia dovuta al coronavirus sarà finita per aprile a causa del rialzo delle temperature, il caldo generalmente uccide questo tipo di virus”, aveva sostenuto.