La bella Diletta Leotta, durante una lunga intervista, si difende dalle tante critiche dopo il suo lungo monologo: “Forse non è arrivato il messaggio”
La famosa e bellissima inviata DAZN, Diletta Leotta, in questi giorni è al centro dell’attenzione dei media per il suo ruolo di valletta alla 70esima edizione del Festival di Sanremo 2020.
Tra i tantissimi complimenti ricevuti la nota inviata, però, ha ricevuto anche tantissime critiche per il monologo fatto durante la prima serata sul palco dell’Ariston. Tra chi l’ha criticata vi è anche Selvaggia Lucarelli che in un tweet ha scritto: “Quanto imbarazzo nel sentir parlare della bellezza delle rughe proprio la Leotta. Suvvia”.
Ora è il momento delle difese e Diletta durante una lunga intervista ha spiegato che il monologo da lei fatto non era sulla bellezza ma sul tempo che passa.
Il messaggio che voleva mandare agli ascoltatori, secondo la Leotta, non è stato capito. Il testo proposto dagli autori del Festival è stato subito sposato dall’inviata DAZN e secondo quanto dichiarato da Diletta: “C’era molto di me: è stato un momento vero”.
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Diletta Leotta si difende dopo le critiche al monologo: il confronto con Rula Jebreal
La seducente Diletta Leotta è stata dunque molto criticata per il suo monologo alla 70esima edizione del Festival di Sanremo condotto dal famosissimo Amadeus. Lei, dopo le critiche ricevute, ha deciso di spiegare il vero motivo del suo monologo e il perché delle critiche.
Durante la lunga intervista, Diletta ha spiegato che secondo lei il suo monologo non è piaciuto a causa del confronto fatto con Rula Jebreal. Per la Leotta il confronto non è possibile in quanto gli argomenti e le parole usate sono completamente differenti tra di loro.
Ha poi risposto ad una domanda sulla chirurgia estetica e ha spiegato che quest’ultima serve soltanto a sentirsi meglio e a correggere qualche imperfezione “La chirurgia non serve per fermare il tempo che passa”.
Diletta è stata la prima valletta a scendere per le temutissime scale dell’Ariston, ma la paura non ha preso il sopravvento. L’emozione c’è stata, ma: “Il pre-Sanremo è molto peggio”.