Nuova truffa nel milanese, a Segrate, trovate multe false sui parabrezza dei residenti. A comunicarlo, è la Polizia Locale
Diverse decine di multe false, sono state rinvenute oggi, nella località di Segrate, in provincia di Milano.
La comunicazione, arriva direttamente dalla Polizia Locale del comune di Segrate, è una truffa, non bisogna pagare. Attenzione quindi, alla modalità di pagamento richiesta, perché questo tipo di truffa potrebbe essere fatta, anche in altre città italiane.
Dopo la truffa delle PostePay, che ha spinto gli esperti a sottolineare come funziona e cosa fare per evitarla, ora quindi, anche quella legata alla sosta delle nostre auto.
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Segrate: multe di 175,00 €, sono false
Rinvenute diverse multe, sulle auto degli abitanti di Segrate, nel milanese. Tutte, per presunta: “Sosta pericolosa” e con una cifra pari a 175,00 €, da versare presso un numero di conto corrente postale, facilmente individuabile, visto che è presente sul bollettino, della multa stessa.
Attenzione quindi a questi particolari ed a non pagare assolutamente. Piuttosto invece, è bene segnalare e riconsegnare tali multe, al comando dei Vigili Urbani più vicino, per verificarne la veridicità.
La segnalazione, si trova proprio nella pagina Facebook della Polizia Locale di Segrate, con tanto di foto allegata, di una delle multe ritrovate. Queste, le righe del comunicato: “ATTENZIONE. Sono state trovate, su alcuni veicoli, delle multe come nella foto allegata.
Non si tratta di multe elevate da nostro personale ma sono delle MULTE FALSE.
Vi preghiamo di segnalare o riconsegnare al nostro Comando eventuali multe uguali a quella della foto”.
Un nuovo modo di fare truffa purtroppo, in un paese dove negli anni, se ne sono viste di tutti i colori. Per fortuna però, tramite il web, oggi è più facile per la Polizia, rilasciare comunicazioni che possano raggiungere tutti i cittadini, come quest’ultima. Le indagini intanto sono in corso e quello delle multe per “Sosta pericolosa”, potrebbe essere un tentativo di truffa che non andrà a buon fine.
